Wall Street tratta in netto calo, per colpa di alcune trimestrali deludenti, mentre gli investitori attendono le decisioni della Federal Reserve. Il Dow Jones cede l'1,14% con Boeing che lascia sul terreno il 3% dopo aver registrato una perdita di 11,9 miliardi di dollari nel 2020, l'S&P 500 l'1,57% e il Nasdaq Composite dell'1,23%.

"L'attesa per la riunione della Fed di questa sera e la pubblicazione di importanti trimestrali (oggi Apple, Facebook e Tesla) tengono sulla corda gli operatori", affermano gli strategist di Mps Capital Services, evidenziando poi che "ieri il leader del Senato Schumer ha corretto il tiro dichiarando che i Democratici andranno avanti sul piano del Presidente da 1.900 miliardi di dollari anche senza il sostegno dei Repubblicani".

Dalla riunione Fed di stasera, concludono gli esperti, "non è atteso alcun cambiamento all'attuale politica monetaria, con Powell atteso rassicurare gli operatori sul fatto che è prematuro parlare di tapering nonostante il miglioramento dell'economia Usa e il forte aumento del supporto fiscale".

La Fed e i nuovi piani di stimolo di Biden rappresentano "un contesto molto positivo per il mercato azionario", puntualizza Brian Walsh, gestore di portafoglio di Walsh & Nicholson Financial Group. "Stanno dicendo che non lasceranno che i mercati falliscano in questo momento e, con i rendimenti obbligazionari così bassi, non c'è nessun altro posto dove stare".

Sul fronte macroeconomico, nella settimana al 15 gennaio l'indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti si è attestato a 907,6 punti, in calo del 4,1% rispetto agli 946,8 della settimana precedente. L'indice di rifinanziamento è sceso del 5% a 4.261,5 punti (4.484,2 punti la settimana precedente), mentre quello di acquisto è calato del 4% a quota 334,2 punti, rispetto ai 348,2 punti precedenti.

Gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti, secondo la lettura preliminare di dicembre, sono poi aumentati dello 0,2% a livello mensile. Il dato è al di sotto del consenso degli economisti che si aspettavano invece un aumento dello 0,9% m/m. Gli ordini ex trasporti sono invece saliti dello 0,7%, al di sopra delle stime del consenso (+0,5%). Gli ordini ex difesa sono invece aumentati dello 0,5%, sempre su base mensile.

Gli ordini e le spedizioni di beni durevoli negli Stati Uniti "sono tornati ai livelli pre-pandemia nonostante il continuo trascinamento dovuto alla debole domanda di aeromobili", spiega Michael Pearce, economista senior statunitense di Capital Economics. Il continuo rafforzamento degli ordini core sottolinea che la ripresa degli investimenti in attrezzature aziendali ha ancora molto slancio poichè la domanda rimane forte, prosegue l'esperto. "Questa continua e solida performance è una delle ragioni per cui prevediamo che la crescita economica sorprenderá al rialzo nei prossimi anni e che l'economia emergerá dalla pandemia con relativamente poche cicatrici a lungo termine", conclude Pearce.

Infine le scorte settimanali di greggio Usa sono risultate pari a 476,653 mln di barili, in calo di 9,91 mln di barili rispetto alla settimana precedente (+0,1 mln il consenso). Quelle di benzina sono state invece pari a 247,686 mln di barili, 2,469 mln in piú rispetto alla scorsa settimana (+1 mln il consenso). Inoltre, le scorte di carburante raffinato si sono attestate a 162,847 mln di barili, in calo di 0,815 mln di barili rispetto a sette giorni fa (-0,5 mln il consenso). Secondo la lettura, infine, le raffinerie americane hanno lavorato all'81,7% della loro capacitá, rispetto all'82,5% della scorsa settimana (82% il consenso).

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

 

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January 27, 2021 12:47 ET (17:47 GMT)

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