Webuild: Ferrari; con contratto Usa salto dimensionale, spingera' margini
16 Giugno 2021 - 3:03PM
MF Dow Jones (Italiano)
Con la maxi commessa da 16 miliardi di dollari per il primo
treno proiettile negli Stati Uniti Webuild fa un vero e proprio
salto dimensionale, quello che aspettava da tempo, e che sta
costruendo gradualmente sia in Italia che a livello internazionale.
Con l'appalto per il primo treno ad alta velocita' negli Usa, che
colleghera' Dallas e Houston in appena 90 minuti, il general
contractor punta ad aggiudicarsi molti degli altri progetti simili
negli Usa, dove il presidente Joe Biden ha annunciato un piano da
174 miliardi di dollari per la mobilità sostenibile. Questo
contratto, ha spiegato il Cfo del gruppo, Massimo Ferrari, a
Mf-DowJones, dara' inoltre impulso ai margini e alla generazione di
cassa.
Grazie al contratto con la statunitense Texas Central, ha detto
Ferrari, "il valore complessivo dell'azienda aumenta in maniera
significativa, poi l'idea che possa essere un primo passo per gli
Stati Uniti per lo sviluppo dell'Alta Velocita' ci apre ovviamente
altre grandi opportunita'. Questo contratto da' una svolta decisiva
alla capacita' di acquisire ordini in un'azienda come la
nostra".
D: In termini di impatto finanziario, questo progetto e' gia'
considerato nei vostri target?
R: Solo in parte, solo al 2023. Se riusciamo ad anticipare i
tempi e partire nel 2022, soprattutto considerando gli impatti
successivi al 2023, vuol dire aggiungere quasi 1,5 miliardo di
dollari di valore all'azienda, calcolati in maniera approssimativa.
Non posso dire i margini che ci aspettiamo, pero' una cosa e'
certa, il ciclo di cassa negli Usa e' molto piu' positivo che negli
altri Paesi del mondo, gli ordini vengono pagati prima, le leggi
sono certe, quindi ci aspettiamo un contributo molto positivo in
termini di valore e di generazione di cassa.
D: Avete dichiarato che si tratta di un'occasione unica anche
per tutte le imprese italiane che lavorano con voi, che
integreranno la filiera americana della vostra controllata Usa Lane
sul progetto...
R: Si', c'è gia' Italferr, che ha lavorato con noi sul Ponte di
Genova, e che fara' la sorveglianza sulla parte della progettazione
del progetto, poi manterremo ovviamente i nostri uomini a
collaborare al progetto: e' un primo passo per portare l'esperienza
e le competenze italiane aggregate, perche' ormai consideriamo i
colleghi di Astaldi come parte integrante del gruppo, e portarle
negli altri paesi per creare grandi infrastrutture molto importanti
per le economie di quei continenti.
D: Questa commessa porta il backlog negli Stati Uniti al 35%,
confermando il Paese come il primo mercato unico per il
gruppo...
R: Si', ma quest'anno abbiamo vinto anche parecchi ordini in Usa
ma lo stiamo facendo anche in Italia. L'idea di essere piu' forti
in Italia e' importante, perche' facevamo un 7% di fatturato avendo
oltre il 30% di backlog, oggi con Astaldi abbiamo il 40% di backlog
e pensiamo di fare almeno il 22-23% di ricavi. Quindi c'è spazio
per fare ancora piu' occupazione e per affermarci all'estero.
Abbiamo parecchi lavori in pipeline in Nord Europa, in Francia,
quindi lo scenario mi sembra positivo per il momento.
D. Qual e' la formula vincente?
R: Il modello in cui abbiamo sempre creduto, come e' stato
sottolineato anche ieri dall'a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo
Messina, e' molto semplice: focus sulle costruzioni, quindi no
concessione o altro come business prevalenti, diversificazione
internazionale, dimensione.
D: Si tratta quasi di un'opera simbolica, e' il primo treno ad
alta velocita' negli Stati Uniti?
R: Si', penso che sia il primo, ci sono altri progetti ma questo
e' l'unico in fase cosi' avanzata. Ovviamente questa commessa
rientra nella politica Esg e di mobilita' sostenibile messa in atto
dagli Usa e in tutto il mondo, quindi ci saranno moltissime altre
occasioni negli Stati Uniti per sviluppare altri progetti
simili.
D: Per quanto concerne i tempi?
R: Noi speriamo di chiudere entro il 2021, faremo di tutto, e i
lavori potrebbero iniziare nel 2022.
D: Quindi oltre a Italia e Stati Uniti quali sono i vostri focus
principali?
R: Siamo molto concentrati sull'Australia, dove pensiamo di
stabilire una presenza ancora piu' robusta di quella attuale,
perche' e' un mercato veramente molto grande. Al momento in
Australia il backlog e' al 12%, destinato a crescere fino anche al
20%.
D: Un'ultima domanda, a che punto e' il progetto per la
manutenzione delle infrastrutture?
R: Ci stiamo lavorando, vogliamo svilupparlo in maniera un po'
piu' industriale di quanto abbiamo fatto finora, perche' il Paese
ne ha bisogno e questo potrebbe essere un elemento che potrebbe
modificare il piano.
fch
francesca.chiarano@mfdowjones.it
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June 16, 2021 08:58 ET (12:58 GMT)
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