"Piantiamo i semi del futuro pensando alle generazioni

che verranno dopo di noi. Il lavoro deve ripartire dalla capacità di

progettare e costruire. Innovazione, cambiamento e competenze sono gli

elementi chiave dell'unica strategia vincente per la competitività in un

contesto globale in continua evoluzione".

Lo ha affermato Pietro Salini, Ceo del Gruppo Salini Impregilo, durante

il dibattito "Trend del futuro per le grandi infrastrutture", organizzato

dal Gruppo alla Triennale di Milano. Un'innovazione che, secondo Salini,

deve unire alcuni elementi chiave: l'uomo, con la sua genialità e il suo

know how, e i nuovi strumenti di digitalizzazione, intelligenza

artificiale e IoT-Internet of Things, per recuperare produttività ed

efficientare i costi.

A dar voce alle prospettive future nel settore delle infrastrutture,

insieme a Pietro Salini, sono stati Stefano Boeri, Presidente della

Triennale di Milano e fondatore dello studio che ha realizzato a Milano il

Bosco Verticale, premiato come Best Tall Building nel 2015, insieme a

Andrea Goldstein, Professore di economie emergenti presso l'Università

Cattolica di Milano; Marta Dassù, Senior Director of European Affairs di

The Aspen Institute; Riccardo Monti, Senior Partner & Managing Director di

The Boston Consulting Group.

"La competenza cresce di continuo con le persone, che realizzano opere

infrastrutturali uniche e sono il nostro continuo serbatoio di esperienza.

Il nostro Gruppo intende continuare a crescere facendo leva su tre

elementi chiave: la competenza delle persone che lavorano con noi, le

nuove tecnologie che miglioreranno sempre più la competitività del

settore, e la capacita di adattamento al cambiamento", ha sottolineato

Salini. "Le competenze che abbiamo acquisito con alcuni tra i più grandi

progetti al mondo oggi ci stanno aiutando ad affrontare una nuova sfida,

quella degli Stati Uniti, che stanno diventando sempre più il nostro

mercato domestico. Crediamo così tanto nel valore delle nostre persone che

abbiamo deciso di celebrare il loro lavoro anche con una mostra

fotografica alla Triennale, "Cyclopica", ha concluso.

Sul futuro sostenibile e sul ruolo chiave delle infrastrutture

soprattutto nelle nuove città si è soffermato Stefano Boeri, che ha

sottolineato come le città siano le prime cause e, al tempo stesso,

vittime del cambiamento climatico. Per questo, ha commentato, è sempre più

necessario concentrarsi sulle fonti di energia rinnovabile e sulla

forestazione, tema fondamentale anche nelle nostre città, che ne

beneficerebbero non solo nell'ottica di migliorare la qualità della vita,

ma anche e soprattutto per contrastare il cambiamento climatico. Inoltre,

in Italia su 12 milioni di case 4 milioni sono obsolete, energivore e

degradate. Una grande campagna di sostituzione edilizia rigenererebbe le

città e darebbe linfa vitale al sistema edilizio italiano, dando

occupazione a migliaia di persone.

Nel suo intervento Andrea Goldstein ha sottolineato il ruolo delle

infrastrutture per il rilancio dell'occupazione, così come quello dello

sviluppo del capitale umano per non acuire le disuguaglianze economiche e

sociali. Come sottolineato anche dagli obiettivi di sviluppo globale

sostenibile lanciati nel 2015 dall'Onu-Sdg, le infrastrutture, ha

commentato Goldstein, sono sempre più riconosciute come elemento

fondamentale per lo sviluppo sostenibile.

Marta Dassù ha focalizzato il suo intervento sulle prospettive di

crescita degli Stati Uniti. Il presidente Trump, ha dichiarato, vuole

sottrarsi al rischio della stagnazione attuando una ricetta non

convenzionale di taglio fiscale e nazionalismo economico. Per ora le cose

stanno funzionando ma se Trump perdesse le elezioni di mid-term, le

incognite politiche e geopolitiche aumenterebbero. Il modello di crescita

americano fa leva anche sul nuovo piano infrastrutture, con l'annuncio di

investimenti per oltre un trilione di dollari, che dovrà avere il consenso

del Congresso e sarà largamente trainato dagli Stati e dagli investimenti

privati.

Sono circa 15mila le dighe che necessitano di ammodernamento negli Stati

Uniti, ha continuato Riccardo Monti. Il Paese è costituito per due terzi

da città che saranno collegate sempre più da infrastrutture complesse,

come grandi ponti e gallerie, andando a creare grandi opportunità per

l'intero settore. Un settore, ha sottolineato Monti, che necessita di

recuperare produttività attraverso nuova tecnologia e innovazione nei

processi, che saranno gli elementi chiave di una nuova competitività.

Innovazione che non distruggerà lavoro, ha concluso Monti, ma creerà

richiesta di nuove professionalità più evolute, con un impatto positivo

complessivamente sull'occupazione.

L'incontro è stato seguito da un concerto dei Cameristi della Scala,

orchestra fondata nel 1982 e formata da musicisti dell'Orchestra del

Teatro alla Scala. Protagonisti indiscussi dei teatri e delle sale da

concerto più prestigiose del mondo, i Cameristi hanno chiuso la serata con

la rappresentazione delle 8 stagioni di Vivaldi e Piazzolla. L'evento

rappresenta una ulteriore tappa del percorso seguito dal Gruppo a livello

globale per sostenere il dibattito delle grandi infrastrutture complesse e

farlo entrare sempre più nell'agenda politica.

L'iniziativa si inserisce tra gli appuntamenti in programma nel corso

della mostra fotografica "Cyclopica", ad ingresso gratuito, organizzata

dal Gruppo dal 1 maggio al 3 giugno alla Triennale di Milano. La mostra,

che sta incontrando un grande interesse da parte del pubblico, celebra il

lavoro e la grandezza delle grandi opere infrastrutturali. Il percorso

multisensoriale e immersivo ricostruisce, grazie ad un patrimonio storico

unico costituito da oltre 1,2 milioni di foto e 600 video, storie di

lavoro e di sfide a volte impossibili, dallo spostamento dei templi di Abu

Simbel in Egitto, alla realizzazione della ferrovia transiraniana, del

Canale di Panama e delle grandi dighe in tutto il mondo.

fch

 

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May 16, 2018 05:14 ET (09:14 GMT)

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