Circa 1 miliardo di euro in mancate entrate erariali, nelle stime del Governo per il 2017, rispetto agli obiettivi di gettito previsti dalla legge di bilancio del 2016 per l'anno successivo; meno 146 milioni incassati dallo Stato nel periodo gennaio-luglio 2017, rispetto alle entrate ottenute nello stesso periodo nel 2016.

E' questo l'allarme lanciato dal centro studi Casmef dell'Università Luiss Guido Carli, sulla base delle stime del Governo presentate nel Documento di assestamento di bilancio e del Bollettino entrate tributarie del Mef aggiornato a luglio 2017, a due anni dall'implementazione della riforma fiscale dei tabacchi in Italia e a soli tre mesi dalle modifiche ad essa apportate nel giugno di quest'anno. Lo studio è intitolato "Le riforme del mercato del tabacco in Italia e in Grecia: verso un calendario fiscale" ed è stato curato dai professori Marco Spallone, Stefano Marzioni e Alessandro Pandimiglio del Centro Studi CAsmef, con il contributo di British American Tobacco Italia.

"La riforma del 2015 - dichiara il professor Marco Spallone, vicedirettore del Casmef - ha garantito almeno inizialmente la stabilità del sistema, seppure entro certi limiti, fino al momento in cui gli interventi discrezionali sono stati improntati alla moderazione, all'equilibrio e alla gradualità. L'inasprimento del carico fiscale posto in essere nel giugno 2017 è avvenuto in modo drastico e repentino, con una perdita di gettito già nel primo mese di applicazione, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, del 2,2%. E nel periodo gennaio-luglio 2017 il calo è stato del 2,3%, con -146 milioni di euro di entrate rispetto al primo semestre 2016, secondo il bollettino delle entrate del MEF aggiornato a luglio. E purtroppo il Governo stima per l'anno 2017 un decremento complessivo pari a circa 1 miliardo di euro in minori entrate per le casse dello Stato, rispetto alle previsioni della Legge di Bilancio 2016. A nostro avviso sarebbe necessario un nuovo intervento normativo, per assicurare certezza del gettito e per fornire agli operatori del mercato prospettive stabili e prevedibili, riducendo la discrezionalità degli interventi e implementando regole certe, almeno per il medio termine, definendo un vero e proprio 'Calendario fiscale delle Accise'".

Dello stesso parere anche Andrea Conzonato, presidente e a.d. di Bat Italia, secondo il quale "un 'calendario fiscale delle accise', prima ancora che uno strumento utile, è un principio di civiltà giuridica. Oggi i grandi investitori internazionali sono alla ricerca di luoghi stabili in cui effettuare investimenti. Nel nostro Paese l'eccessiva burocrazia, una giustizia troppo lenta, infrastrutture spesso carenti ma, soprattutto, l'incertezza giuridica e regolatoria, rendono l'Italia un posto meno appetibile per i grandi investimenti. Auspico che parole come 'certezza', 'prevedibilità' e 'sostenibilità' possano ispirare le future scelte di Governo, per consentire all'Italia di continuare a crescere, competere e attrarre investimenti che garantiscano miglioramenti strutturali e prosperità all'economia del nostro Paese".

com/rov

 

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September 19, 2017 12:39 ET (16:39 GMT)

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