Ambiente: efficienza e rinnovabili lontano da target accordo Parigi
19 Settembre 2017 - 7:44PM
MF Dow Jones (Italiano)
Mancanza di un raccordo tra la SEN, la strategia energetica
nazionale, e il processo di elaborazione del Piano nazionale
energia e clima e un sostanziale disallineamento con gli obiettivi
posti dall'Accordo di Parigi; un quadro troppo ottimistico sull'
efficienza energetica e le fonti rinnovabili.
Queste, informa una nota, alcune osservazioni sulla nuova SEN
presentate, quale contributo alla consultazione, dal Gruppo di
lavoro Politiche climatiche ed energetiche, composto da oltre 50
tra esperti e rappresentanti di associazioni di diversi settori,
nell'ambito del processo partecipativo degli Stati generali della
green economy. Il documento inoltrato al Ministero dello Sviluppo
Economico rappresenta una piattaforma condivisa per una serie di
proposte sulla SEN e anche alcune indicazioni per il futuro Piano
nazionale energia e clima. In particolare, il disallineamento della
SEN con l'accordo di Parigi sul clima, appare evidente nella scelta
di un orizzonte temporale di poco più di un decennio, che non
consente di valutare in modo adeguato la compatibilità di
investimenti ritenuti strategici nella transizione energetica, a
cominciare da quelli sulle infrastrutture. Inoltre, sottolinea il
Documento del gruppo di lavoro, l'adozione dei target del Pacchetto
europeo clima ed energia, che è già oggi insufficienti a conseguire
gli obiettivi di Parigi, porta a sovrastimare il carbon budget
realmente disponibile per l'Italia.
"Secondo l'unico scenario emissivo adottato nella SEN, da qui al
2030 dovremmo rallentare il processo di decarbonizzazione già in
corso, ma per poter rispettare gli impegni di Parigi a partire dal
2030 dovremmo nuovamente accelerare, arrivando a neutralizzare le
nostre emissioni di carbonio entro il 2050", afferma Andrea
Barbabella, Coordinatore insieme a Natale Massimo Caminiti del
Gruppo di lavoro e Responsabile ricerche e progetti della
Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Il documento critica anche le valutazioni ottimistiche fatte in
materia di efficienza energetica e fonti rinnovabili. Sul lato
dell'efficienza si fanno continui riferimenti al fatto che
l'Italia, che ha valori di intensità energetica (ossia quantitativi
di energia consumata per unità di Pil) inferiori agli altri partner
europei, sia già a buon punto. Per quanto riguarda le rinnovabili,
i buoni risultati raggiunti, più volte richiamati dalla SEN, sono
in realtà messi in crisi da quanto accaduto negli ultimissimi anni,
con un forte rallentamento nella crescita di queste tecnologie che
addirittura, nel settore della produzione elettrica, ha portato per
la prima volta nella storia recente a un calo della produzione
rinnovabile e a una ripresa di quella da fonti fossili, con le
emissioni che sono passate da 309 gCO2eq nel 2014 a 331 nel
2016).
Altri due temi vengono richiamati nel documento predisposto dal
Gruppo di lavoro degli Stati generali. Il primo riguarda il ruolo
del comparto forestale e agro-zootecnico che nella SEN risulta
marginale ma che, invece, presenta potenziali importanti, legati ad
esempio alla filiera del biogas/biometano o alla capacità di
assorbimento della CO2.
com/alu
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September 19, 2017 13:29 ET (17:29 GMT)
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