"In alcuni Paesi, e l'Irlanda è uno di questi, ci sono stati molti progressi nella riduzione della disoccupazione giovanile. Parlando in generale, il rafforzamento della ripresa nell'Eurozona continuerà ad agire positivamente per abbassarne il livello. Tuttavia, per agire sulle cause strutturali, c'è bisogno di una certa uniformità nella produttività fra i lavoratori, flessibilità nella contrattazione del lavoro, corsi di formazione professionale efficaci, maggior apertura commerciale e la riduzione dei costi sociali della mobilità del lavoro.

Lo dichiara il presidente della Bce, Mario Draghi, a Dublino.

"Ho sottolineato i motivi per cui la disoccupazione giovanile è un elemento fondamentale da gestire. Ma esiste una motivazione ancora più importante. Abbiamo visto come in molti Paesi il costo della crisi è stato pagato in modo sproporzionato dalle giovani generazioni, lasciandoci un'eredità di rabbia, sogni infranti e poca fiducia nei valori delle società e nell'identità delle nostre democrazie", aggiunge il banchiere.

"Alcuni ritengono che una distribuzione più equa di reddito e ricchezza possa essere la risposta e che porterebbe quelle persone che hanno perso qualcosa a causa delle globalizzazione nuovamente con noi. Ma questo non può essere abbastanza per i giovani che sono il futuro delle nostre democrazie: loro non vogliono vivere di susssidi. I giovani vogliono lavorare ed accrescere le loro opportunità di vita. Oggi, dopo la crisi, i Governi sanno come rispondere alla loro domanda, e come creare l'ambiente in cui le loro speranze hanno una possibilità. Devono farlo; per il futuro della gioventù dei loro Paesi e delle loro democrazie", conclude Draghi.

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September 22, 2017 04:58 ET (08:58 GMT)

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