Easyjet: Ouseley, così sistemiamo Alitalia (Mi.Fi.)
15 Gennaio 2018 - 8:31AM
MF Dow Jones (Italiano)
Che il caso Alitalia si chiuda prima delle elezioni politiche
ormai è escluso. Che l'esecutivo riesca a selezionare un
interlocutore in esclusiva tra i gruppi in corsa è ormai
altrettanto improbabile. La stessa Lufthansa , che in una certa
fase sembrava ormai aver chiuso la partita, ha scritto da poco al
governo spiegando che in realtà serve una sacrificio molto più
ampio da parte della compagnia.
A questo punto, scrive Milano Finanza, non si tratta di
concludere l'operazione nel più breve tempo possibile, ma forse (e
per fortuna) nel miglior modo possibile. «Ma è chiaro che
dev'essere così», spiega a MF-Milano Finanza Frances Ouseley,
direttore di easyJet per l'Italia. «È nell'interesse di tutti. Noi
insistiamo da tempo che la nostra è la soluzione migliore»,
commenta ancora il manager, «e lo diciamo credendoci profondamente,
dal punto di vista industriale». È ovvio, prosegue il manager, «che
ognuno ritenga la propria posizione o proposta migliore di quella
degli altri, ma nel concreto abbiamo l'approccio più pragmatico. Il
problema di Alitalia è concentrato sui voli a breve e medio raggio,
perché quelli a lungo raggio sono profittevoli. Ma oggi il 90%
della capacità dell'azienda è sbilanciata proprio sulle tratte a
breve-medio raggio, che sono quelle più esposte alla concorrenza di
competitor agguerriti come le compagnie low cost. La soluzione che
proponiamo permetterà alla società di smettere di perdere e quindi
è l'unica a poter garantire una crescita futura».
Non è la prima volta che questo concetto emerge e non è la prima
volta che easyJet lo fa notare, ma i commissari Luigi Gubitosi,
Enrico Laghi e Stefano Paleari finora avevano comprensibilmente
optato per una soluzione che puntasse alla cessione di tutta
l'azienda, non solo di una parte. Certo, la domanda sulla
sostenibilità del modello Lufthansa è legittima, visto che per
fronteggiare la competizione tra vettori low cost nel corto-medio
raggio la compagnia tedesca avrebbe portato in dote solo la
partnership con Eurowings, mentre easyJet è un operatore di altro
livello che peraltro da anni punta sull'Italia, con investimenti
che sono via via andati crescendo nel tempo. «La nostra proposta
permetterebbe di ristrutturare e rafforzare Alitalia proprio nel
punto cruciale in cui è più debole e consentirebbe di investire
sulle tratte a breve-medio raggio, investimenti che poi come sempre
accade andrebbero ad alimentare anche i voli a lungo raggio,
aumentandone la redditività».
La più grande novità delle ultime ore riguarda però l'alleanza
trovata da easyJet per trasformare la sua proposta in una soluzione
complessiva che sistemi tutte le parti di Alitalia e non solo (come
era in precedenza) i voli a corto-medio raggio. «Abbiamo speso
tempo ed energie per trovare il modo di proporre una soluzione che
comprendesse anche le tratte a lungo raggio», spiega Ouseley. Il
riferimento, che il manager non fa in maniera esplicita, dovrebbe
essere ad Air France-Klm, partner che easyJet avrebbe già chiesto
di poter far accedere alla data room della compagnia italiana.
Quanto a Delta, invece, appare inverosimile che scelga di
partecipare alla corsa per Alitalia in solitaria, in evidente
contrasto con il suo principale alleato europeo, ovvero proprio Air
France-Klm. È chiaro invece che la presenza di un operatore come
quello franco-olandese cambia completamente i contorni
dell'operazione easyJet e di sicuro, come primo effetto tangibile,
fornirà un alibi perfetto ai commissari per prendere tempo. In
realtà più che di alibi bisognerebbe forse parlare di buon senso,
perché arrivati a questo punto sarebbe più razionale trovare una
soluzione definitiva che si possa davvero definire (ora, ma anche
un domani) la migliore possibile.
Siccome l'alleanza tra easyJet e Air France-Klm si è appena
formata è logico che manchino i dettagli del piano congiunto. «Per
quanto riguarda il breve e medio raggio posso dire che la nostra
sarà un'offerta molto bilanciata tra nord e sud e che prevede anche
nuovi aeroplani», spiega il manager di easyJet. Dopodiché,
aggiunge, «siamo abituati a relazioni di tipo costruttivo con i
sindacati e anche loro sanno che il contratto di lavoro di easyJet
è il migliore del settore». Parole che hanno inevitabilmente il
sapore dello slogan, ma se esistessero proposte (e qualcuno
scommette che sarà così per quella congiunta con Air France-Klm)
che offrono migliori prospettive industriali, come ad esempio il
salvataggio dell'handling, di sicuro i rapporti con le sigle
sindacali del gruppo potrebbero partire con il piede giusto.
red/fch
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January 15, 2018 02:16 ET (07:16 GMT)
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