"Temo un governo antieuropeo". Lo ha detto a La Stampa il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, spiegando che "senza stabilita', subiremo le riforme decise da Francia e Germania".

Il ministro ha quindi messo in evidenza come a battaglia alle prossime elezioni e' fra "demolitori, chi promette la bacchetta magica e i costruttori", guidati dal Pd.

"In questi anni abbiamo dovuto affrontare un'emergenza dietro l'altra: la recessione, l'aumento del debito pubblico, le banche. Abbiamo riparato la macchina, l'abbiamo rimessa in carreggiata. Adesso serve una fase due, quella della programmazione lungimirante. Per una crescita sostenibile serve un tempo paziente", ha proseguito Padoan.

"Sono convinto che se fossimo capaci di spendere le risorse disponibili nel bilancio fino all'ultimo euro cresceremmo gia' oggi almeno del due per cento", ha continuato il ministro spiegando che "nell'immediato si possono introdurre vantaggi fiscali per le famiglie e promuovere l'occupazione femminile. Ma per essere efficaci nel lungo termine dobbiamo migliorare i servizi alla famiglia, dal sostegno ai "care giver" - ovvero a chi si occupa di bambini, anziani o disabili in casa - agli asili nido. Sono questi servizi, questa rete che libera il tempo delle donne e le mette in condizione di contribuire allo sviluppo".

Alla domanda se la flat tax sia realizzabile, Padoan ha precisato come "a parole e' semplice. La proposta piu' seria tra le mille che sento l'hanno elaborata Nicola Rossi e l'Istituto Bruno Leoni, ma contiene l'aumento dell'Iva al 25% su tutti i prodotti: dubito che raccoglierebbe molti consensi".

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January 19, 2018 02:44 ET (07:44 GMT)

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