Calcio: asse Mediapro-Cairo per la tv (MF)
24 Gennaio 2018 - 08:22AM
MF Dow Jones (Italiano)
Sono ore e giorni febbrili per il futuro del calcio italiano.
Non solo perché i presidenti dei 20 club di Serie A stanno cercando
di trovare l'accordo sul nome del presidente della Confindustria
del pallone, e successivamente della Federcalcio. Ma anche perché,
scrive MF, entro venerdì 26 si cercherà di trovare l'intesa
definitiva relativa alla vendita dei diritti televisivi per il
periodo 2018-2021, dopo che anche il secondo tentativo d'asta non è
andato in porto.
E se al momento, come anticipato dal sito di Repubblica.it,
Carlo Tavecchio, attuale commissario della Lega Serie A, resta in
pole per la presidenza, non è detto che alla fine i voti convergano
proprio sullo stesso ex numero 1 della Federcalcio. Anche perché
qualche big, a partire dalla Juventus , non vedrebbe di buon occhio
questa scelta. E il patron della Lazio, Claudio Lotito -vista
l'impossibilità di fare il blitz e prendersi la Lega- potrebbe
appoggiare Tavecchio.
Ma chi sta lavorando alacremente su questo fronte è Urbano
Cairo. Il proprietario del Torino, ma soprattutto di La7 e ancor di
più di Rcs Mediagroup (quindi gli influenti quotidiani Gazzetta
dello Sport e lo spagnolo Marca), sta caldeggiando la candidatura
di Javier Tebas, attuale gran capo della Liga, per il ruolo di
amministratore delegato della Confindustria del pallone. Se questa
fosse la soluzione finale per la governance, allora potrebbe
prendere forma, come già anticipato da MF-Milano Finanza il 19
gennaio, l'ingresso in scena del broker iberico Mediapro
(partecipato tra gli altri al 22,5% dal colosso inglese della
pubblicità Wpp) che si è fatto avanti, con un'offerta di 900
milioni, per ottenere l'incarico di intermediario finanziario per
la vendita delle immagini del massimo campionato di calcio.
Questa mossa, si sostiene in ambienti calcistici, sarebbe
caldeggiata dallo stesso Cairo anche per motivi di business.
Perché, secondo indiscrezioni di mercato, Mediapro, nel caso
l'offerta venisse accettata, non si limiterebbe a fare da
rivenditore dei diritti ai broadcaster italiani. Il vero progetto
prevederebbe la creazione di un canale ad hoc -nulla a che vedere
con il progetto studiato da Ernst&Young e Discovery di dare
vita alla tv della Lega- da andare poi a rivendere tout court a Sky
Italia, Mediaset Premium e magari pure a Tim . In un simile
scenario Cairo -forte di una lunga esperienza nel settore
editoriale e pubblicitario e visti i risultati già raggiunti da
quanto ha preso il controllo di Rcs - sarebbe il candidato naturale
per la gestione della raccolta advertising dell'emittente a
trazione spagnola. Del resto né Sky né Mediaset potrebbero avere in
gestione la pubblicità. E la Rai è fuori dai giochi.
fch
(END) Dow Jones Newswires
January 24, 2018 02:07 ET (07:07 GMT)
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