Sono ore e giorni febbrili per il futuro del calcio italiano. Non solo perché i presidenti dei 20 club di Serie A stanno cercando di trovare l'accordo sul nome del presidente della Confindustria del pallone, e successivamente della Federcalcio. Ma anche perché, scrive MF, entro venerdì 26 si cercherà di trovare l'intesa definitiva relativa alla vendita dei diritti televisivi per il periodo 2018-2021, dopo che anche il secondo tentativo d'asta non è andato in porto.

E se al momento, come anticipato dal sito di Repubblica.it, Carlo Tavecchio, attuale commissario della Lega Serie A, resta in pole per la presidenza, non è detto che alla fine i voti convergano proprio sullo stesso ex numero 1 della Federcalcio. Anche perché qualche big, a partire dalla Juventus , non vedrebbe di buon occhio questa scelta. E il patron della Lazio, Claudio Lotito -vista l'impossibilità di fare il blitz e prendersi la Lega- potrebbe appoggiare Tavecchio.

Ma chi sta lavorando alacremente su questo fronte è Urbano Cairo. Il proprietario del Torino, ma soprattutto di La7 e ancor di più di Rcs Mediagroup (quindi gli influenti quotidiani Gazzetta dello Sport e lo spagnolo Marca), sta caldeggiando la candidatura di Javier Tebas, attuale gran capo della Liga, per il ruolo di amministratore delegato della Confindustria del pallone. Se questa fosse la soluzione finale per la governance, allora potrebbe prendere forma, come già anticipato da MF-Milano Finanza il 19 gennaio, l'ingresso in scena del broker iberico Mediapro (partecipato tra gli altri al 22,5% dal colosso inglese della pubblicità Wpp) che si è fatto avanti, con un'offerta di 900 milioni, per ottenere l'incarico di intermediario finanziario per la vendita delle immagini del massimo campionato di calcio.

Questa mossa, si sostiene in ambienti calcistici, sarebbe caldeggiata dallo stesso Cairo anche per motivi di business. Perché, secondo indiscrezioni di mercato, Mediapro, nel caso l'offerta venisse accettata, non si limiterebbe a fare da rivenditore dei diritti ai broadcaster italiani. Il vero progetto prevederebbe la creazione di un canale ad hoc -nulla a che vedere con il progetto studiato da Ernst&Young e Discovery di dare vita alla tv della Lega- da andare poi a rivendere tout court a Sky Italia, Mediaset Premium e magari pure a Tim . In un simile scenario Cairo -forte di una lunga esperienza nel settore editoriale e pubblicitario e visti i risultati già raggiunti da quanto ha preso il controllo di Rcs - sarebbe il candidato naturale per la gestione della raccolta advertising dell'emittente a trazione spagnola. Del resto né Sky né Mediaset potrebbero avere in gestione la pubblicità. E la Rai è fuori dai giochi.

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

January 24, 2018 02:07 ET (07:07 GMT)

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