Nel maggio del 2003 il calcio italiano toccò il suo top a livello di club quando Milan e Juventus all'Old Trafford di Manchester disputarono la finale di Champions League (la massima competizione europea del pallone) in una sfida tutta italiana. E il fatto che tra le altre due semifinaliste ci fosse un'altra squadra della Serie A - l'Inter - rende bene l'idea di quale fosse la forza del calcio italiano a livello continentale nei primi anni del secolo. Questa leadership era ben testimoniata nella Football Money League, la classifica dei ricavi dei maggiori sodalizi europei che Deloitte stima annualmente basandosi sui dati di bilancio delle squadre.

In quell'anno, scrive Milano Finanza, la Juventus , con un fatturato di 218,3 milioni, era al secondo posto alle spalle soltanto del Manchester United mentre il Milan era terzo con 200,2 milioni di ricavi. Bianconeri e rossoneri si lasciavano alle spalle colossi come Real Madrid e Bayern, mentre il Barcellona era 13esimo con un fatturato (123,4 milioni) che non solo era quasi la metà di quello delle due squadre italiane che avevano disputato la finale ma che era anche inferiore a quello dell'Inter (sesta a 162 milioni) e della Roma (11esima a 132 milioni).

Che cosa è successo perché tutto crollasse e quello che era il movimento leader in Europa fosse relegato ai margini? In questi anni molto si è detto circa le ragioni del declino italiano, che tra l'altro ha portato anche all'attuale impasse istituzionale a livello federale e di Lega Calcio, oltre che alla storica eliminazione della Nazionale dai Mondiali di Russia 2018. MF-Milano Finanza è entrato nei dettagli e utilizzando la banca dati e le serie storiche dei ricavi fornita nel corso degli anni dalla Footbal Money League ha cercato di capire numero per numero cosa sia andato storto in questi anni. Un'indagine da cui è emerso come quel movimento che dominava l'Europa all'inizio del secolo era in realtà uno sport drogato da un sistema dei diritti tv ampiamente fuori mercato rispetto a quanto percepissero da quel canale i club delle altre nazioni. Insomma, con la guerra commerciale tra gli emittenti il sistema calcio poté sopravvivere a livelli che oltre le Alpi erano impensabili anche per i club più blasonati. E così ora che il re è nudo, sono anche più comprensibili le difficoltà attuali a trovare un broadcaster come evidenziato dalle recenti aste sui diritti tv.

red/lab

 

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February 05, 2018 02:20 ET (07:20 GMT)

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