Il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 2,26% a 22.466 punti con Wall Street in calo (Dow Jones -1,66%, S&P 500 -1,32%).

I timori del mercato su una Federal Reserve piu' aggressiva delle attese sul fronte del rialzo dei tassi restano e i listini faticano a trovare una direzionalità precisa. Comunque, al momento gli esperti continuano a vedere questi cali come una buona occasione per aumentare l'esposizione sull'azionario considerando i solidi fondamentali e l'economia che continua a crescere a livello globale.

Nell'attuale contesto la BoE di oggi piu' falco delle attese non ha di certo aiutato il sentiment degli investitori. La Banca centrale inglese ha infatti dichiarato che prevede di aumentare i tassi d'interesse a una velocitá maggiore di quanto anticipato lo scorso anno, rispondendo al rafforzamento della crescita dell'economia globale.

Gli investitori hanno quindi bisogno di un quadro piu' chiaro sul comportamento futuro di tutte le Banche centrali, cosa che potrebbe arrivare con i prossimi dati sull'inflazione americana e con i prossimi meeting con le Banche centrali.

A piazza Affari Recordati ha perso l'8,06% a 31,96 euro, vedendo prese di profitto dopo i risultati 2017 e la guidance sul 2018 che non hanno

presentato grandi sorprese positive. Per Jefferies le indicazioni sul 2018 potrebbero essere troppo caute.

B.Unicem ha lasciato sul terreno il 6,19% a 20,77 euro dopo i conti

preliminari del 2017 che a detta di un analista interpellato da

MF-Dowjones sono stati inferiori alle attese.

S.Ferragamo (-2,94% a 21,76 euro) è stata penalizzata da Kepler Cheuvreux che ha ridotto la raccomandazione sul titolo da hold a reduce, con prezzo obiettivo che passa da 20 a 19 euro. Gli esperti hanno abbassato le stime di Eps del 4% sul 2017, del 6% sul 2018 e dell'8% sul 2019.

Male anche Cnh I. (-4,61% a 11,06 euro) nonostante Banca Imi abbia alzato il prezzo obiettivo del titolo da 12,8 a 13,7 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno citato i conti 2017, che hanno mostrato una performance solida di tutte le divisioni.

In controtendenza Unicredit (+2,1% a 17,836 euro). Il titolo ha ricevuto tanti commenti positivi da parte degli analisti che hanno apprezzato i risultati 2017.

Bene anche Banco Bpm (+0,31% a 3,0845 euro) grazie ai conti 2017 che sono stati accompagnati dall'annuncio di un'accelerazione sul fronte del piano di riduzione del rischio. Tra gli altri bancari Bper -0,47%, Mediobanca -0,78%, Ubi B. -1,37% e Intesa Sanpaolo -1,95%.

Azimut H. ha mostrato una buona resistenza ai cali diffusi sul mercato (-1,15% a 18 euro) dopo la raccolta di gennaio (449 milioni di euro) che secondo un analista è stata buona e in linea alle attese.

Anche Telecom I. Ha retto bene (-1,64% a 0,7094 euro). Gli investitori

restano concentrati sul progetto di spin-off della rete, elemento che a

detta degli esperti potrebbe sbloccare il valore nascosto dell'asset.

Sul resto del listino si segnala Saras (-0,42% a 1,673 euro) su cui Mediobanca Securities ha alzato la raccomandazione a outperform da neutral con prezzo obiettivo che resta a 2,1 euro. Gli analisti hanno spiegato che sulla base delle proprie stime l'azione scambia al 40% di sconto rispetto ai concorrenti, elemento che ha portato gli esperti ad effettuare l'upgrade.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

February 08, 2018 11:49 ET (16:49 GMT)

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