Moda: Mediobanca R&S; Italia-Francia match impari, migliori solo su finanza
14 Febbraio 2018 - 3:25PM
MF Dow Jones (Italiano)
E' un match del tutto impari quello che contrappone i principali
gruppi della moda francesi a quelli italiani, con la bilancia
fortemente a favore dei cugini d'oltralpe.
Il raffronto impietoso è stato tracciato dall'Area Studi di
Mediobanca nell'ambito della fotografia annuale sul settore del
fashion. A iniziare dal giro d'affari aggregato, che per le big 15
francesi ammontava a fine 2016 a 76,9 miliardi di euro (+3,7% a/a),
vale a dire oltre il doppio rispetto ai 30,3 miliardi di giro
d'affari dei primi quindici campioni italiani. Non c'è partita
neppure sul fronte del peso del settore in rapporto al Pil
nazionale, che si attesta al 3,5% in Francia e all'1,8% in
Italia.
In termini di giro d'affari, Lvmh e Kering guidano la
graduatoria con un controvalore delle vendite che nel 2016 si è
fermato rispettivamente a 37,6 e 12,39 miliardi di euro. Prima
italiana è Luxottica, al terzo posto, con 9,086 miliardi. L'azienda
dell'occhialeria che fa capo a Leonardo Del Vecchio è tuttavia
destinata a diventare transalpina a stretto giro, con la fusione
con Essilor che creerà un player da 16,2 miliardi e si piazzerà in
seconda posizione scalzando Kering.
Anche la crescita sulla media distanza, estendendo l'analisi al
quinquennio 2012-16, mostra una marcia in più per le top 15
francesi. La variazione aggregata del fatturato segna infatti un
progresso del 24,4%, superiore al 18,6% riportato dalle principali
15 imprese italiane. Nel solo 2015-16, la crescita oltralpe è stata
del 3,7%, mentre quella italiana si è fermata a un ben più modesto
0,3%. Nel confronto, le francesi appaiono anche più redditizie, con
il margine Ebit che si attesta a fine 2016 al 17,2% e si raffronta
con l'11,6% delle italiane.
Una parziale consolazione per le imprese nostrane arriva dal
fatto che tutte le top 15 per fatturato registrano un giro d'affari
superiore al miliardo d'euro, mentre delle omologhe transalpine
soltanto otto superano questa soglia psicologica. Il settore
francese del lusso, in definitiva, si conferma maggiormente
concentrato.
Il fronte su cui però l'Italia si prende una sonora rivincita è
quello finanziario, con aziende nel complesso meglio capitalizzate
e molto più liquide, fanno notare gli esperti di Piazzetta Cuccia.
Nel dettaglio, il rapporto tra debiti finanziari e patrimonio netto
si attesta al 22,7% per le italiane, a un livello dunque migliore
rispetto al 35,5% delle imprese transalpine. Analogamente, la ratio
tra liquidità e debiti finanziari è al 120%, vale a dire oltre due
volte meglio del 51,2% delle aziende francesi.
ofb
(END) Dow Jones Newswires
February 14, 2018 09:10 ET (14:10 GMT)
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