Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un rialzo dell'1,81% a 22.433 punti, sorprendendo gli investitori.

Il principale indice milanese subito dopo la pubblicazione alle 14h30 del dato sull'inflazione americana di gennaio oltre le attese è passato in negativo fino a segnare un -0,5% circa. In poco tempo, però, il Ftse Mib è tornato in positivo e dopo circa un'ora dalla pubblicazione del dato ha accelerato al rialzo.

L'inflazione superiore alle attese ha confermato i timori per una Fed piú aggressiva sull'aumento dei tassi e questo spiega l'iniziale reazione negativa del mercato. In un secondo momento, il Ftse Mib ha recuperato tutte le perdite e ha poi accelerato al rialzo grazie alle ricoperture.

Infatti, gli operatori che avevano scommesso su un'inflazione forte e su un netto calo dell'azionario assumendo posizioni corte sull'equity, sono corsi a ricoprirsi dopo aver visto una reazione negativa ma composta al dato, dovuta al fatto che l'equity aveva giá in parte iniziato a scontare una Fed piú aggressiva sui tassi con la recente correzione.

L'inflazione negli Stati Uniti a gennaio è aumentata dello 0,5% a livello mensile, al di sopra del consenso degli economisti (+0,3% m/m) e del 2,1% su base annuale, mentre le vendite al dettaglio Usa di gennaio sono scese dello 0,3% m/m rispetto al consenso posto a +0,3% m/m.

A piazza Affari in luce Recordati (+4,9% a 31,07 euro). Un analista interpellato da MF-Dowjones ha spiegato che il titolo ha avuto una reazione negativa esagerata dopo la pubblicazione dei risultati 2017 e quindi ha effettuato un rimbalzo. Dall'8 febbraio, momento in cui sono stati comunicati i conti, l'azione è passata da 34,76 euro ai 29,62 euro di ieri.

Anche Leonardo Spa (+4,66% a 8,802 euro) ha effettuato un recupero dopo la discesa messa a segno da inizio novembre, momento in cui il titolo valeva circa 15 euro.

Atlantia +3,79% a 25,2 euro. Il titolo ha amplificato i rialzi del mercato beneficiando della notizia che il fondo Tci detiene una partecipazione potenziale del 5,05%.

Tra i bancari Bper +5,19%, B.Mps +4,53%, Banco Bpm +3,9%, Unicredit +2,82%, B.Carige +1,35%, Intesa Sanpaolo +0,86% e Ubi B. +0,75%. In calo solo Mediobanca (-0,8%).

Enel ha guadagnato il 2,71% a 4,78 euro. La società ha chiuso il 2017 riportando un Ebitda preliminare in crescita tendenziale del 2,6% a 15,7 miliardi e ricavi in progresso del 5,8% a 74,7 miliardi di euro.

Acquisti pure su Pirelli (+2,62% a 7,434 euro) su cui Morgan Stanley ha confermato la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo a 7,5 euro.

Sul resto del listino si segnala Esprinet, societá che opera nella distribuzione di tecnologia in Italia e Spagna, che ha segnato un +12,18% a 4,42 euro grazie ai risultati del 2017 e alle indicazioni sul 2018. Per l'anno in corso il management riconferma una attesa di crescita dei ricavi in area "low-single digit" per effetto del positivo contributo delle attivitá italiane e dell'attesa riduzione dei ricavi in Spagna. A livello di redditivitá si prevede un Ebit compreso tra 39 e 41 mln euro al netto di componenti di reddito non ricorrenti.

Male Creval (-4,34% a 10,234 euro) nel giorno del Cda sui dettagli dell'aumento da 700 mln euro. Il titolo è stato penalizzato dalla dimensione 'monstre' dell'operazione, pari a circa 7 volte l'attuale capitalizzazione di Borsa della banca. La stampa ipotizza uno sconto sul Terp, il prezzo teorico ex diritto, del 15%.

In calo Juventus (-8,58% a 0,7135 euro). Il titolo ha pagato il pareggio in casa della squadra bianconera contro il Tottenham nell'andata degli ottavi di finale di Champions League.

sda

susanna.scotto@mfdowjones.it

 

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February 14, 2018 11:57 ET (16:57 GMT)

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