"Esiste un limite di velocità nella riduzione dei

crediti deteriorati. Banche e autorità di vigilanza dovrebbero puntare a

una velocità massima, ma stando attenti al limite", altrimenti c'è il

rischio di "tensioni" nel settore bancario. Lo ha sottolineato, scrive MF,

Fabio Panetta, vicedirettore generale della Banca d'Italia e membro del

Consiglio di Vigilanza della Bce, in un convegno a Londra. Panetta ha

ricordato che il problema dell'eccessiva velocità "può essere superato

soltanto mobilitando risorse pubbliche, una scelta fatta da molti Paesi

durante la crisi, ma che non è più contemplata nella legislazione

europea". Gli aiuti di Stato sono stati pari al 22% del pil in Irlanda, al

7,2% in Germania, al 4,6% in Spagna e al 3,2% in Olanda. In Italia si sono

fermati allo 0,8% del pil, nonostante la recessione sia stata più forte

che altrove.

Questi dati, che spesso si finge di non ricordare nei Paesi che hanno

beneficiato dei maggiori aiuti, indicano che non ci sono bacchette magiche

sui non-performing loans: senza il doping degli interventi statali, serve

tempo nello smaltimento degli npl, assieme a un forte impegno da parte

delle banche. Legislatori e autorità tuttavia sono pronte ad accelerare.

La Commissione Ue pubblicherà a metà marzo le nuove proposte (che poi

dovranno essere valutate da Consiglio e Parlamento) sul calendar

provisioning, ovvero sulle svalutazioni integrali nel tempo sugli npl

generati da nuovi prestiti. Subito dopo la Bce varerà la propria

iniziativa, che è più severa di quella della Commissione e dovrebbe

riguardare anche i nuovi npl derivanti da vecchi prestiti. Le due proposte

dovrebbero essere "adeguatamente coordinate", ha sottolineato ieri

Panetta, in modo da "evitare di generare confusione tra banche e

investitori". Anche il governatore Ignazio Visco al Forex ha detto che la

riduzione degli npl "va ottenuta con interventi che tengano conto delle

condizioni di partenza, siano sostenibili e non producano effetti

prociclici potenzialmente destabilizzanti". La Bce si è mossa senza

aspettare le decisioni dei legislatori: i servizi legali del Parlamento e

del Consiglio Ue nelle scorse settimane hanno invitato Francoforte a

rimanere nei limiti del mandato. La Bce sta correggendo il testo per

accogliere le osservazioni giuridiche ma non è escluso che, in assenza di

modifiche sostanziali, le banche decidano di fare ricorso alla Corte di

Giustizia Ue.

red/lab

 

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February 20, 2018 02:06 ET (07:06 GMT)

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