I 20 club della Serie A non attendono con impazienza

solo il responso dell'Antitrust sull'acquisizione dei diritti tv 2018-2021

da parte dell'intermediario unico spagnolo Mediapro, che ha messo sul

piatto 1,05 miliardi all'anno per gestire le immagini del massimo

campionato.

L'altro tassello fondamentale per rilanciare il calcio, si legge su MF,

è la riforma voluta ed elaborata dal ministro dello Sport, Luca Lotti, che

prevede tra le altre cose anche una diversa e più equa ripartizione degli

introiti derivanti dalla vendita degli stessi diritti televisivi. È una

voce di entrata fondamentale per la gran parte delle squadre di A - in

media incide per il 55-60% del fatturato complessivo di ciascun club -

anche in vista delle definizione delle strategie e dei bugdet dei prossimi

anni. Il Milan, per esempio, sta lavorando come già anticipato da

MF-Milano Finanza, alla media company (o good company) cui conferire i

ricavi attesi dai diritti tv, quelli da stadio e dalle sponzorizzazioni,

per poi cartolarizzarli, in vista del rifinanziamento del club che salirà

da 123 ad almeno 250 milioni.

Ma quella di Lotti è una vera e proprio corsa contro il tempo, visto che

il 4 marzo si voterà per le elezioni politiche. E non è detto che si

arrivi con la pubblicazione dei decreti di attuazione della riforma (la

legge Melandri) che attribuisce il 50% dei diritti a tutte le squadre, il

30% sui risultati conseguiti e il 20% (dal precedente 25%) in base ai

tifosi paganti nelle gare casalinghe degli ultimi 3 campionati.

I presidenti di A temono, infatti, che a poche settimane dalle urne il

governo non riesca a definire il percorso di approvazione e pubblicazione

dei decreti. Ma, secondo quanto appreso da alcuni consulenti milanesi, il

titolare del dicastero dello Sport avrebbe fatto sapere in via informale a

qualche esponente della Lega e del mondo del pallone che il suo obiettivo

è proprio quello di completare il progetto di riforma e di arrivare alla

pubblicazione. Un passaggio rilevante anche nell'ottica della successiva

valorizzazione delle immagini che incide, con un calo sensibile,

soprattutto sui conti della Juventus , il club che però ha maggiormente

diversificato le fonti di ricavo, grazie anche allo stadio di proprietà.

red/fch

 

(END) Dow Jones Newswires

February 21, 2018 02:29 ET (07:29 GMT)

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