"Con Acs saremo una forza globale". Lo ha detto al Sole 24 ore il ceo di Atlantia, Giovanni Castellucci, parlando dell'accordo con Acs per il controllo congiunto di Abertis. "La decisione di cooperare con gli spagnoli -ha aggiunto- non è stata una necessità ma un'opportunità".

La struttura finanziaria dell'accordo offre alla compagnia l'occasione di crescere in mercati non ancora esplorati e di costruire un asse dalla forza globale. Ridisegnando peraltro completamente il perimetro di Atlantia: nuove concessioni in Europa e in Sud America, il debutto nelle costruzioni e il ritorno, probabile, nelle telecomunicazioni. Senza rinunciare agli asset storici, non sarà necessario vendere altre quote di minoranza in Aspi o in Adr.

Parlando del primo tentativo di acquisire Abertis, "l'operazione del 2006 era profondamente diversa. Riguardava due società ancora essenzialmente nazionali e prevedeva la diluizione degli azionisti Atlantia, che allora si chiamava Autostrade. L'operazione di questi giorni -ha sottolineato Castellucci- riguarda due gruppi già ampiamente globali, creerà il leader mondiale indiscusso nel settore delle concessioni con forti rapporti con il più grande gruppo di costruzioni al mondo. In questi u anni non ci siamo fermati ad aspettare. Nessuno dei due".

In merito a come sia nata la scelta di siglare un'alleanza invece che avviare una battaglia, "la decisione di cooperare con Acs non è stata una necessità ma piuttosto una opportunità. Che rafforza l'azionariato e la capacità di cogliere opportunità in tutte le aree del pianeta, in particolare nei paesi in cui Hochtief è presente in modo forte come Germania, Stati Uniti, Canada e Australia", ha spiegato.

"Hochtief più che una società di costruzioni è una società di servizi di ingegneria. Con fortissime competenze nei paesi che a noi più interessano. Ci darà opzioni strategiche addizionali -ha continuato il manager- E non ci preoccupa aver investito in quel business. Atlantia ha già al suo interno aziende che operano nelle costruzioni e nell'ingegneria. In passato, il binomio costruzioni e concessioni è stato a lungo criticato. Basta guardare all'esperienza Salini-Impregilo che con l'avvento del nuovo assetto azionario qualche anno fa ha cambiato completamente impostazione".

Quanto alla possibilità che siano valutate nuove dismissioni, per esempio Adr o Telepass, "non lo riteniamo necessario e non è nei nostri piani di breve termine", ha precisato.

Alla domanda se sia preoccupato per la situazione di potenziale incertezza politica derivante dal risultato elettorale del 4 marzo e come valuti i programmi economici con cui Lega e M5S hanno vinto, "penso che il livello di integrazione finanziaria nell'area euro -ha detto Castellucci a Repubblica- non lasci spazi a salti nel buio. E tutte le forze politiche italiane sono consapevoli che ogni nuova iniziativa in campo economico e sociale che intraprenderà il prossimo governo dovrà trovare un equilibrio tra programmi elettorali e disponibilità concrete".

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(END) Dow Jones Newswires

March 16, 2018 04:17 ET (08:17 GMT)

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