"I piani di investimento degli aeroporti di Roma e Milano sono significativi, in linea con la nostra visione per il futuro". A dirlo a MF Dow Jones è Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe e direttore delle relazioni istituzionali di Alitalia dal 2001 al 2006.

Jankovec ricorda, nell'ambito della tre giorni organizzata a Bruxelles da Aci Europe-Aci World, che nel 2017 il 22% degli aeroporti europei aveva un azionista privato forte nel capitale e che questo trend è destinato a crescere, dal momento che i governi non sono più disposti a mettere soldi pubblici in questo tipo di infrastrutture, anche perché dal 2014 vige un divieto specifico in materia da parte dell'Ue.

Il direttore generale di Aci Europe vede, tra i soggetti pronti a mettere le mani sulle privatizzazioni aeroportuali (Francia in primis) i fondi pensione, infrastrutturali e gli operatori industriali di settore, come Aeroporti di Parigi l'aeroporto di Zurigo e quello di Francoforte, Vinci e Ferrovial. La privatizzazione sta, infatti, diventando il modello prevalente.

"Privatizzazione significa, anche, tariffe aeroportuali", sottolinea Jankovec, "ma le compagnie aeree non le pagano di buon grado, in quanto ancora legate al precedente modello dell'aeroporto pubblico". Il direttore generale precisa che, con il consolidamento in atto nel settore delle compagnie aeree in Europa, aumenta anche la competizione tra aeroporti, quindi sconti e incentivi da essi offerti per attirare i vettori aerei. "Le tariffe sono, quindi, in realtà in buona parte compensate".

Le parole del dg sono una chiara risposta al ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, che ieri a Bruxelles ha lanciato una provocazione agli operatori aeroportuali presenti in sala, dicendo loro che molti aeroporti, in alcune regioni del mondo, sono quasi monopolisti e che le tariffe sono un problema, motivo per cui vanno affrontate in termini di regolamentazione.

fco

 

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June 20, 2018 10:18 ET (14:18 GMT)

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