Imprese: Italia 5* al mondo nel factoring
20 Giugno 2018 - 7:06PM
MF Dow Jones (Italiano)
L'industria del factoring ha ripreso a crescere a ritmi
sostenuti nel mondo (+9% nel 2017), in Europa (+7%) e in
particolare in Italia (+9,5%), dove in effetti il tasso di crescita
si è mantenuto costante e su livelli significativi negli ultimi
anni e il business della gestione finanziaria dei crediti
commerciali e del sostegno al capitale circolante coinvolge 30.000
imprese, più della metà piccole e medie, e vale il 13% del Pil.
Ma l'Italia, che per volume complessivo d'affari occupa nelle
graduatorie 2017 il quinto posto nel mondo e il quarto in Europa,
confermandosi tra i grandi del factoring, rimane il fanalino di
coda europeo nella classifica dei tempi di pagamento: le imprese
italiane pagano in media a 56 giorni contro i 34 della media Ue, un
divario in negativo che si allarga ancora di più per i pagamenti
dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese:
addirittura 104 giorni in Italia, dove i ritardi coinvolgono
soprattutto il sistema sanitario e le amministrazioni centrali
dello Stato, contro una media europea di soli 40 giorni. Il 37% dei
crediti in essere nei portafogli delle società di factoring vantati
verso la Pubblica Amministrazione risulta scaduto, e di questi
crediti più di metà (55%) sono scaduti da oltre un anno.
Oggi alla Triennale di Milano, nella relazione all'Assemblea
Annuale in occasione della giornata-evento per il 30* di Assifact,
l'associazione che riunisce i principali operatori italiani del
factoring nata nel 1988, il presidente Fausto Galmarini non ha
mancato di sottolineare quanto i ritardi dei pagamenti continuino a
pesare su un sistema produttivo che ha ripreso la marcia anche
grazie al sostegno del factoring, protagonista di una crescita che
ha visto il volume d'affari complessivo praticamente raddoppiare
negli ultimi undici anni, dai 115 miliardi di euro circa del 2007
ai quasi 222 del 2017. Galmarini ha anche reso note le stime per il
2018, che per il settore dovrebbe chiudersi con un ulteriore balzo
del 4,5% dopo l'incremento vicinissimo alla doppia cifra del
2017.
Il factoring vince anche il confronto della qualità del credito
sia con gli altri intermediari creditizi non bancari sia con le
banche. L'incidenza dei prestiti deteriorati è infatti del 6% circa
nel factoring contro il 6,9% del credito al consumo e addirittura
il 19,5% del leasing, mentre rispetto alle banche l'incidenza dei
crediti deteriorati è del 6% circa contro il 14,84% e quella delle
sofferenze soltanto il 3,04% per il factoring contro il 9,33% delle
banche.
Forte di questi numeri, e del ruolo sempre più importante del
factoring nel sostegno alle imprese in Europa e nel mondo, in
occasione dell'Assemblea del Trentennale, aperta da Françoise
Palle-Guillabert, Chairman dell'EUF Federation for the Factoring
and Commercial Finance Industry, Assifact ha lanciato le sfide
sulle quali concentrare l'impegno futuro per determinare migliori
condizioni normative e operative per le cessioni dei crediti
commerciali, a vantaggio delle imprese, in linea con le migliori
prassi europee. In particolare: favorire le imprese, eliminando il
rischio di revocatoria della cessione dei crediti ai sensi della
legge 52; ristabilire il rapporto di fiducia tra lo Stato e le
imprese fornitrici, abolendo il rifiuto alla cessione dei crediti
da parte della Pubblica Amministrazione, razionalizzando le norme
di riferimento; far riconoscere in ambito normativo le peculiarità
del factoring, con particolare riferimento alle regole di vigilanza
prudenziale (oggi le società di factoring sono assimilate agli
istituti di credito nonostante le diversità e la minore rischiosità
del business); approfondire gli aspetti giuridici e regolamentari
connessi all'uso di piattaforme digitali nell'operatività del
factoring, cogliendo le opportunità derivanti dalle innovazioni del
finanziamento del capitale circolante nella prospettiva del
fintech.
Le soluzioni tecnologiche applicate alla finanza, che già
vengono proposte alle imprese per esempio nella gestione delle
fatture e dei relativi anticipi, sono destinate a portare la
rivoluzione fintech anche nel factoring. Secondo i vertici di
Assifact e gli esperti intervenuti, non si tratta di una potenziale
minaccia ma rappresenta invece l'occasione per innovare e rendere
più efficiente l'operatività del business. Questo è quanto è emerso
dalla tavola rotonda "Factoring e Fintech" cui hanno partecipato
gli accademici Federico Caniato, Giorgio De Nova e Cristiana
Schena, il past president di Assifact Rony Hamaui, la Regional
Commercial Director HPD Software Ltd Claudia Perri e il Direttore
della sede milanese di Bankitalia Giuseppe Sopranzetti. La
discussione è stata moderata da Alessandro Carretta, Segretario
Generale di Assifact e Professore di Economia degli Intermediari
Finanziari all'Università di Roma Tor Vergata.
com/fch
(END) Dow Jones Newswires
June 20, 2018 12:51 ET (16:51 GMT)
Copyright (c) 2018 MF-Dow Jones News Srl.