Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un rialzo dell'1,05%
a 21.914 punti.
L'indice milanese sta cercando un punto di equilibrio dopo la
volatilità
dell'ultimo periodo e ha cosi' tentato di recuperare la quota
dei 22.000
punti (massimo di giornata 22.040 punti) sostenuto dai dati
macroeconomici
positivi in attesa di notizie sul fronte dei dazi, sulle minute
del Fomc
relative alla riunione della Fed del 13 giugno di questa sera e
sui non
farm payroll di domani.
In Germania gli ordini al settore manifatturiero sono cresciuti
del 2,6%
m/m e del 4,4% a/a a maggio, battendo il consenso degli
economisti che si
aspettavano un +1% m/m.
In America la stima Adp ha registrato a giugno un aumento dei
posti di
lavoro nel settore privato pari a 177.000 unitá, inferiore alle
attese del
consenso a 190.000 unitá; le richieste settimanali di sussidi
di
disoccupazione sono cresciute di 3.000 unitá a quota 231.000
(225.000
unitá il consenso); il Pmi servizi si è attestato a 56,5 punti,
in ribasso
rispetto ai 56,8 di maggio e in linea con il preliminare, mentre
l'indice
Ism servizi si è attestato a 59,1 punti a giugno, in salita
rispetto ai
58,6 di maggio e al di sopra delle attese del consenso a 58,2
punti.
A piazza Affari spicca Fca con un +5,8% a 17,15 euro: il titolo
ha
effettuato un corposo recupero grazie all'upgrade di Jefferies a
buy da
hold, con prezzo obiettivo che passa a 20 da 21 euro. L'upgrade,
come
spiegano gli analisti, è principalmente legato alla recente
correzione di
Fca in Borsa. Qualche operatore non esclude poi sviluppi
positivi sul
fronte dazi. In luce anche Exor (+1,95%).
Stm (+2,99% a 18,96 euro) ha effettuato un rimbalzo dopo la
discesa di
ieri, mentre B.Generali ha guadagnato l'1,55% a 22,3 euro dopo
che gli
analisti di una primaria casa d'affari italiana hanno abbassato
il target
price da 30,5 a 27 euro, livello comunque superiore agli attuali
prezzi di
Borsa. La raccomandazione viene confermata a outperform.
Tra i bancari Banco Bpm +2,03%, Intesa Sanpaolo +1,32%,
Mediobanca
+1,3%, Ubi B. +0,9%, Unicredit +0,31% e Bper -0,38%.
In lieve rialzo Tim (+0,21% a 0,6538 euro) e Telecom I. Risp.
(+0,46% a
0,5738 euro) con gli analisti che hanno iniziato a riflettere
sull'ipotesi
di stampa secondo la quale sará Flash Fiber la societá in cui
dovrá
realizzarsi la fusione tra la rete di accesso di Tim e quella di
Open
Fiber, al 50% di Enel e al 50% di Cdp.
S.Ferragamo ha lasciato invece sul terreno il 2,11% a 19,93 euro
dopo
che JpMorgan ha abbassato il prezzo obiettivo del titolo a 19 da
20 euro,
confermando la raccomandazione neutral. Gli analisti hanno
aggiornato le
proprie stime e di conseguenza il target price in vista dei
risultati del
secondo trimestre 2018 che saranno pubblicati il 31 luglio.
Sul resto del listino si segnala Juventus (+11,19% a 0,82 euro),
con il
rialzo che è accompagnato da volumi molto elevati pari a 39 mln
pezzi,
corrispondenti al 3,94% del capitale. Sull'Aim Italia si
evidenziano i
progressi di Longino & Cardenal (+18,98%).
sda
susanna.scotto@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
July 05, 2018 11:51 ET (15:51 GMT)
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