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"Sono stati 3 anni di traversata del deserto, ma ora si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel". Lo afferma l'a.d. di Saipem, Stefano Cao, in un'intervista ad Affari & Finanza di Repubblica. Il top manager da qui a 10 anni immagina una società "sempre impegnata nel business tradizionale degli idrocarburi, ma molto più concentrata sul gas naturale" che "rappresenta un elemento fondamentale in questa fase di transizione verso la nuova struttura del mercato dell'energia".

Tra le attività nelle quali Saipem sarà attiva c'è il decomissioning delle piattaforme petrolifere e l'a.d. spiega che "la logica dice che quando un investimento è finito non si possono lasciare le piattaforme ad arrugginire. Il mare del Nord è un caso tipico. Francamente penso che i volumi complessivi delle attività di decommissioning saranno molto alti: ritengo che i governi saranno decisamente fermi nell'imporre i lavori e nel garantire trattamenti fiscali adeguati per queste opere. Saipem è ben posizionata non solo per le sue conoscenze di ingegneria, ma anche per la disponibilità dei mezzi adeguati. Del resto, sono gli stessi che ne hanno consentito la costruzione".

In merito all'ingresso nel settore delle rinnovabili, Cao annuncia che "le wind farm, i grandi campi eolici lungo le coste, stanno assumendo sempre di più le caratteristiche di progetti integrati chiavi in mano e noi possiamo mettere in gioco tutte le nostre competenze perla loro realizzazione. Ci sono importanti gare in corso in Francia, indette da gruppi come Edf ed Engie, alle quali stiamo partecipando con grande interesse. Il Mare del Nord, al momento, è l'area alla quale stiamo guardando maggiormente, ma se ci fossero altre opportunità altrove le valuteremo".

"Nel corso del mio primo mandato con il prezioso aiuto del consiglio e del management ho quindi dovuto non solo affrontare un tema di taglio dei costi, ma anche la correzione degli errori del passato. Con il nuovo triennio parte la fase due, nella quale non giocheremo più solo in difesa. La riorganizzazione si inserisce in questa strategia più complessiva, con una diversa visione sui vari. business. Le attività off shore rimangono il core business della Saipem, là dove concentrare le risorse disponibili: un esempio concreto è la nuova nave Constellation che abbiamo acquisito. Abbiamo ridisegnato le attività on shore, il settore che ci ha fatto soffrire di più negli ultimi anni, attraverso una ricostruzione del portafoglio per capacità e presenza geografica in modo che possa recuperare il livello della performance. Per le attività di "drilling" siamo in una fase in cui stiamo valutando la migliore collocazione. Con questo non vorrei mandare il messaggio secondo cui stiamo per iniziare un percorso di vendita: dico che abbiamo avviando una analisi più approfondita per capire la scelta migliore. Potrebbe essere anche la ricerca di un partner, sia finanziario che industriale, al momento non abbiamo preclusioni. Infine, abbiamo dato vita a una nuova divisione che abbiamo chiamato "XSIGHT" che deve lavorare per accompagnare i clienti nella fase della progettazione, per individuare la migliore soluzione ad alto contenuto tecnologico".

Tra gli obiettivi finanziari dei prossimi mesi "vogliamo lavorare sulla struttura patrimoniale, perché a nostro avviso ci sono ancora ampi spazi di miglioramento. Di sicuro per ridurre ulteriormente il debito, compatibilmente con quella che rimane una nostra priorità, la possibilità di cogliere opportunità qualora se ne presentasse l'occasione perché Saipem, come dimostra anche la sua storia che si avvia ormai ai 70 anni, vuole rimanere sempre un protagonista anche nelle operazioni di M&A. Ora, guardiamo al futuro con un maggiore ottimismo dovuto al fatto che la ripresa del mercato dovrebbe essere più visibile e più solida già dai prossimi mesi", ha concluso il top manager.

pev

(END) Dow Jones Newswires

August 06, 2018 02:49 ET (06:49 GMT)

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