Nel 2017 gli artigiani e le piccole imprese italiane hanno pagato l'energia elettrica 2.011 mln di euro in più rispetto ai loro colleghi europei a causa degli oneri fiscali e parafiscali sui consumi di elettricità, che incidono per il 40,7% sull'importo finale in bolletta.

È quanto emerge da una rilevazione di Confartigianato secondo cui ciascun imprenditore paga di elettricità, in media, 2.753 euro in più all'anno rispetto alle Pmi dell'area Euro. A gonfiare il prezzo dell'energia per le piccole imprese sono accise e oneri generali di sistema che pesano in media per 4.508 euro l'anno sul costo della bolletta di ogni Pmi. Ma in alcuni settori manifatturieri, come la lavorazione di gomma e plastica, possono anche superare i 18.000 euro l'anno.

"Oltre alla flat tax ci sono altri interventi necessari per ridurre le tasse alle imprese a cominciare dalla riforma del prelievo fiscale sull'energia che rappresenta uno dei fattori di costo più penalizzanti per i nostri piccoli imprenditori, una vera e propria zavorra sulla produttività. Al Governo chiediamo di eliminare l'assurda disparità di trattamento fiscale che penalizza i consumi elettrici delle piccole imprese rispetto alle grandi aziende", dichiara il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti.

"Ai piccoli imprenditori - spiega Merletti - si applica l'assurdo meccanismo: meno consumi, più paghi. Uno squilibrio incomprensibile che costringe le piccole imprese a caricarsi i costi degli altri utenti. Per alleggerire le bollette elettriche delle piccole aziende bisogna mettere mano a queste disparità di trattamento. Non possiamo più tollerare un sistema tanto iniquo. Il meccanismo degli oneri generali di sistema va completamente ripensato e ripartito in modo più equo il peso degli oneri fiscali e parafiscali tra le diverse dimensioni d'azienda", conclude Merletti.

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August 14, 2018 13:21 ET (17:21 GMT)

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