La locomotiva tedesca continua a marciare e l'immobiliare è uno dei settori che oggi esprime le valutazioni più generose. Unicredit ha scelto di sfruttare questa opportunità attraverso la controllata Hvb che negli ultimi anni ha finanziato numerosi progetti nel real estate. Solo nella prima metà di quest'anno l'esposizione verso il comparto è salita di 658 milioni di euro, come si evince dalla semestrale che definisce comunque il portafoglio "robusto e relativamente poco rischioso".

Dal 2010, scrive MF, i prezzi medi delle case in Germania sono balzati del 60% grazie a un combinato di fattori che comprende i bassi tassi di interesse, l'abbondanza di liquidità e il livello relativamente basso delle valutazioni rispetto agli standard internazionali. Senza contare la tenuta del mercato del lavoro e la forte domanda di immobili residenziali e commerciali.

Se infatti fino a pochi anni fa le famiglie tedesche prediligevano vivere in affitto, la politica monetaria ha radicalmente cambiato l'approccio e oggi i mutui immobiliari vanno per la maggiore. La fiammata è stata particolarmente intensa nelle grandi città, a partire da Berlino seguita da Monaco, Francoforte e Amburgo. Un trend alimentato soprattutto dall'attività dei grandi investitori che, secondo i dati forniti da Bnp Paribas, lo scorso anno hanno speso 14 miliardi di euro nel real estate tedesco, dopo i 13.5 miliardi versati nel 2016. Le banche stanno ovviamente giocando un ruolo di primo piano nella partita, come dimostra la strategia seguita da Hvb che pure nel bilancio insiste sul costante monitoraggio del rischio di credito.

Del resto non mancano i segnali di un possibile rallentamento del settore: "L'evoluzione del mercato e del portafoglio vengono monitorati senza interruzione per identificare e quantificare eventuali sviluppi negativi con tempestività. Osservatori di mercato, inclusa la Deutsche Bundesbank, hanno messo in guardia gli investitori dai rischi di un rialzo eccessivo dei prezzi e di un surriscaldamento del mercato", spiega la relazione semestrale di Hvb. Proprio lo scorso anno infatti Andreas Dombret, chief banking supervisor della banca centrale, faceva previsioni poco rassicuranti sull'andamento del settore: "Il semaforo è sul giallo: non c'è ancora una bolla sul real estate che minacci la stabilità finanziaria della Germania, ma serve prudenza". Il timore della Vigilanza è infatti che l'allentamento dei criteri di erogazione del credito spingano le banche prendersi maggiori rischi: "Il mix di boom nell'immobiliare e bassi tassi interesse potrebbe diventare un cocktail pericoloso per il settore bancario", spiegava in quell'occasione Dombret. Non bisogna del resto dimenticare che negli anni scorsi gli istituti di credito tedeschi sono già stati investiti dalla violenta crisi dello shipping. Deutsche Bank ha registrato perdite per quasi 350 milioni dal settore e la rivale Commerzbank ha annunciato la volontà di rientrare dei 4,5 miliardi di crediti non performanti, segnando perdite per 600 milioni.

La maggiore vittima di quella crisi però è stata Hsh Nordbank, il maggiore erogatore di prestiti al settore del trasporto navale e successivamente oggetto di un salvataggio pubblico. La stessa Hvb del resto è stata lambita dalla tempesta e negli ultimi anni ha costantemente ridotto l'esposizione allo shipping che nell'ultima semestrale è scesa di altri 287 milioni di euro. Per il momento il real estate non dà simili preoccupazioni, anche se in Germania qualcuno inizia ad avvertire qualche scricchiolio.

red/cce

 

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August 17, 2018 02:44 ET (06:44 GMT)

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