Molmed, eccellenza italiana nel settore della biotecnologica focalizzata su ricerca, sviluppo, produzione e validazione clinica di terapie geniche e cellulari per la cura di cancro e malattie rare, punta a crescere e a internazionalizzarsi. Le nuove risorse serviranno a rendere Molmed "piu' grande e piu' forte nel futuro", ha ha spiegato Riccardo Palmisano, Ceo di MolMed, a Mf-Dow Jones.

Il Cda del gruppo ha convocato ieri l'assemblea degli azionisti per deliberare sull'attribuzione della delega ad aumentare il capitale della societa' entro i successivi 24 mesi mediante emissione di azioni ordinarie, ma un numero comunque non superiore al 10% del capitale. La decisione ha pesato sul titolo, che ieri ha chiuso in calo del 9% a 0,33 euro. "Le reazioni emotive della Borsa sono comprensibili ma non si tratta di una cosa imminente", ha evidenziato Palmisano, aggiungendo tuttavia che "il Cda di Molmed non ha chiamato un aumento di capitale, ma ha convocato l'assemblea con lo scopo di dare mandato per un possibile aumento di capitale nell'arco dei prossimi 24 mesi, e abbiamo anche indicato quali sono le eventuali destinazioni di queste risorse".

Il top manager ha ricordato infatti che l'obiettivo della eventuale ricapitalizzazione e' "lo sviluppo dei due pilastri dell'azienda: innanzitutto l'arricchimento della pipeline della Ricerca & Sviluppo e piu' ancora che l'arricchimento la crescita della pipeline, continuando a incrementare le nostre capacita' di sviluppare e produrre terapie geniche cellulari dove Molmed e' una delle eccellenze mondiali".

Molmed ha chiuso il 2017 con un fatturato superiore a 20 mln euro, e questo "non e' tipico per un'azienda di ricerca perche' facciamo anche sviluppo e produzione conto terzi. Con questo modello "abbiamo arricchito enormemente il numero dei nostri clienti in questi due anni da Telethon ad Orchard, Genenta, l'americana Rocket Pharma e la francese Cellectis, nonche' Glaxosmithkline, che, dopo aver lasciato le malattie rare e' tornata in Molmed a lavorare sui prodotti oncologici. Quindi", ha spiegato, "per mantenere questa eccellenza e' necessario continuare a investire in tecnologia e persone perche' la differenza la fa il know how".

D.: Il possibile aumento quindi non e' immediato?

R: "Dipendera' un po' dalle esigenze e dagli sviluppi degli altri business a cui stiamo lavorando", ma "un elemento importante e' anche l'ecosistema finanziario italiano, che in questo momento non e' cosi' favorevole per le aziende innovative come Molmed. Nel senso che tanto la Borsa quanto i nostri fondi di investimento non hanno quella specializzazione che troviamo invece in Borse straniere tra cui la piu' importante di tutte, il Nasdaq, dove abbiamo fior di fondi di investimento totalmente dedicati all'healthcare con analisti molto competenti in materia di scienze della vita e innovazione e tecnologia.

Insomma, abbiamo bisogno di allargare i nostri orizzonti come abbiamo allargato il numero dei nostri clienti e multinazionali in tutto il mondo, e le nostre collaborazioni in ricerca e sviluppo. Credo che nel nostro radar di breve-medio termine ci vada anche l'allargamento degli investitori; da puri investitori italiani a investitori internazionali".

D: Avete gia' in programma un roadshow?

R: "Io sono arrivato in azienda alla fine del 2015 e gia' nel secondo trimestre del 2016 abbiamo cominciato ad andare nelle principali piazze americane, Boston, New York, San Francisco, Palo Alto, Denver, per presentare l'azienda a investitori internazionali. Lo stesso abbiamo fatto in Europa anche se con minor intensita'. L'aumento non lo abbiamo ancora definito con un interlocutore o un gruppo di interlocutori ma stiamo preparando il terreno perche' allargare la conoscenza di Molmed olre i confini nazionali".

D: Quindi l'auspicio e' di internazionalizzare azionariato?

R: Certamente dobbiamo internazionalizzare la societa'. Uno degli strumenti sul tavolo e' quello di avere nella compagine azionaria anche investitori internazionali. Ma cio' che conta non e' tanto l'internazionalita' ma la competenza., la specializzazione e il tempo di prospettiva. Quando parliamo di investitori di 'lungo termine' non intendiamo vent'anni ma che almeno guardino a un orizzonte di 4-5 anni e non quello contingente di 4-5 mesi".

D: Recentemente un report di Mediobanca ha ridotto la raccomandazione su Molmed da outperform a neutral, cosa ne pensa?

R: Sotto il punto di vista del profilo di rischio da una parte, rispetto ai nostri competitor internazionali, abbiamo un elemento di de-risking proprio grazie alla nostra produzione. La maggior parte delle aziende che fa terapia genica cellulare non ha il business di produzione; infatti nella ricerca di Mediobanca abbiamo una valutazione importante del nostro asset di produzione e questo per gli investitori che oggi investono in Molmed e' certamente un elemento di de-risking. Quello che noi vediamo e' l'appuntamento con i prossimi step: quello principale e' il passaggio dalla pre- clinica alla clinica nel nostroCar-T CD44v6. Mb gli attribuisce un valore di circa 360 mln ma vale per il 10% perche' ancora in pre-clinica. una volta che avremo conferma non tanto dell'efficacia dei Car ma della loro sicurezza, che e' il profilo piu' importante, io credo che il rischio di fallimento di questo importante progetto sara' molto ridotto. Questo migliorera' anche le prospettive di altre car autologhe e allogenici, che potranno avere prospettive di maggiore sicurezza, partendo dal presupposto che se il primo va nella direzione giusta naturalmente vuol dire che abbiamo preso il percorso giusto".

fch

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September 26, 2018 12:02 ET (16:02 GMT)

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