Molmed: Palmisano, aumento capitale per nuovi soci 'internazionali'
26 Settembre 2018 - 6:17PM
MF Dow Jones (Italiano)
Molmed, eccellenza italiana nel settore della biotecnologica
focalizzata su ricerca, sviluppo, produzione e validazione clinica
di terapie geniche e cellulari per la cura di cancro e malattie
rare, punta a crescere e a internazionalizzarsi. Le nuove risorse
serviranno a rendere Molmed "piu' grande e piu' forte nel futuro",
ha ha spiegato Riccardo Palmisano, Ceo di MolMed, a Mf-Dow
Jones.
Il Cda del gruppo ha convocato ieri l'assemblea degli azionisti
per deliberare sull'attribuzione della delega ad aumentare il
capitale della societa' entro i successivi 24 mesi mediante
emissione di azioni ordinarie, ma un numero comunque non superiore
al 10% del capitale. La decisione ha pesato sul titolo, che ieri ha
chiuso in calo del 9% a 0,33 euro. "Le reazioni emotive della Borsa
sono comprensibili ma non si tratta di una cosa imminente", ha
evidenziato Palmisano, aggiungendo tuttavia che "il Cda di Molmed
non ha chiamato un aumento di capitale, ma ha convocato l'assemblea
con lo scopo di dare mandato per un possibile aumento di capitale
nell'arco dei prossimi 24 mesi, e abbiamo anche indicato quali sono
le eventuali destinazioni di queste risorse".
Il top manager ha ricordato infatti che l'obiettivo della
eventuale ricapitalizzazione e' "lo sviluppo dei due pilastri
dell'azienda: innanzitutto l'arricchimento della pipeline della
Ricerca & Sviluppo e piu' ancora che l'arricchimento la
crescita della pipeline, continuando a incrementare le nostre
capacita' di sviluppare e produrre terapie geniche cellulari dove
Molmed e' una delle eccellenze mondiali".
Molmed ha chiuso il 2017 con un fatturato superiore a 20 mln
euro, e questo "non e' tipico per un'azienda di ricerca perche'
facciamo anche sviluppo e produzione conto terzi. Con questo
modello "abbiamo arricchito enormemente il numero dei nostri
clienti in questi due anni da Telethon ad Orchard, Genenta,
l'americana Rocket Pharma e la francese Cellectis, nonche'
Glaxosmithkline, che, dopo aver lasciato le malattie rare e'
tornata in Molmed a lavorare sui prodotti oncologici. Quindi", ha
spiegato, "per mantenere questa eccellenza e' necessario continuare
a investire in tecnologia e persone perche' la differenza la fa il
know how".
D.: Il possibile aumento quindi non e' immediato?
R: "Dipendera' un po' dalle esigenze e dagli sviluppi degli
altri business a cui stiamo lavorando", ma "un elemento importante
e' anche l'ecosistema finanziario italiano, che in questo momento
non e' cosi' favorevole per le aziende innovative come Molmed. Nel
senso che tanto la Borsa quanto i nostri fondi di investimento non
hanno quella specializzazione che troviamo invece in Borse
straniere tra cui la piu' importante di tutte, il Nasdaq, dove
abbiamo fior di fondi di investimento totalmente dedicati
all'healthcare con analisti molto competenti in materia di scienze
della vita e innovazione e tecnologia.
Insomma, abbiamo bisogno di allargare i nostri orizzonti come
abbiamo allargato il numero dei nostri clienti e multinazionali in
tutto il mondo, e le nostre collaborazioni in ricerca e sviluppo.
Credo che nel nostro radar di breve-medio termine ci vada anche
l'allargamento degli investitori; da puri investitori italiani a
investitori internazionali".
D: Avete gia' in programma un roadshow?
R: "Io sono arrivato in azienda alla fine del 2015 e gia' nel
secondo trimestre del 2016 abbiamo cominciato ad andare nelle
principali piazze americane, Boston, New York, San Francisco, Palo
Alto, Denver, per presentare l'azienda a investitori
internazionali. Lo stesso abbiamo fatto in Europa anche se con
minor intensita'. L'aumento non lo abbiamo ancora definito con un
interlocutore o un gruppo di interlocutori ma stiamo preparando il
terreno perche' allargare la conoscenza di Molmed olre i confini
nazionali".
D: Quindi l'auspicio e' di internazionalizzare azionariato?
R: Certamente dobbiamo internazionalizzare la societa'. Uno
degli strumenti sul tavolo e' quello di avere nella compagine
azionaria anche investitori internazionali. Ma cio' che conta non
e' tanto l'internazionalita' ma la competenza., la specializzazione
e il tempo di prospettiva. Quando parliamo di investitori di 'lungo
termine' non intendiamo vent'anni ma che almeno guardino a un
orizzonte di 4-5 anni e non quello contingente di 4-5 mesi".
D: Recentemente un report di Mediobanca ha ridotto la
raccomandazione su Molmed da outperform a neutral, cosa ne
pensa?
R: Sotto il punto di vista del profilo di rischio da una parte,
rispetto ai nostri competitor internazionali, abbiamo un elemento
di de-risking proprio grazie alla nostra produzione. La maggior
parte delle aziende che fa terapia genica cellulare non ha il
business di produzione; infatti nella ricerca di Mediobanca abbiamo
una valutazione importante del nostro asset di produzione e questo
per gli investitori che oggi investono in Molmed e' certamente un
elemento di de-risking. Quello che noi vediamo e' l'appuntamento
con i prossimi step: quello principale e' il passaggio dalla pre-
clinica alla clinica nel nostroCar-T CD44v6. Mb gli attribuisce un
valore di circa 360 mln ma vale per il 10% perche' ancora in
pre-clinica. una volta che avremo conferma non tanto dell'efficacia
dei Car ma della loro sicurezza, che e' il profilo piu' importante,
io credo che il rischio di fallimento di questo importante progetto
sara' molto ridotto. Questo migliorera' anche le prospettive di
altre car autologhe e allogenici, che potranno avere prospettive di
maggiore sicurezza, partendo dal presupposto che se il primo va
nella direzione giusta naturalmente vuol dire che abbiamo preso il
percorso giusto".
fch
francesca.chiarano@mfdowjones.it
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September 26, 2018 12:02 ET (16:02 GMT)
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