Carige ha a disposizione diverse cartucce per rafforzare il patrimonio entro la fine dell'anno, come richiesto dalla Bce.

Se martedì prossimo il cda farà il punto sulle iniziative previste dal capital plan e sull'emissione di un prestito subordinato da 200 milioni di euro, scrive MF, all'attenzione del vertice ci sarebbero anche altre operazioni. A partire dalla dismissione della quota detenuta dalla cassa genovese nel capitale della Banca d'Italia. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il nuovo vertice avrebbe ripreso in mano il dossier Bankitalia con l'obiettivo di valorizzare in tempi rapidi la partecipazione. Due le ipotesi sul tavolo: o la cessione dell'intero 4,03% (postato a bilancio per 302 milioni) oppure la dismissione di una quota inferiore che consentirebbe comunque a Carige di scendere sotto il 3%. In base all'ultima riforma di Bankitalia è questo infatti il pacchetto massimo detenibile per beneficiare dei diritti patrimoniali. Proprio questa soglia limita oggi la possibilità di manovra degli intermediari nel capitale dell'istituto centrale: oggi infatti le grandi banche hanno quote superiori al 3% e aumentare queste partecipazioni significherebbe immobilizzare capitale in investimenti di fatto infruttiferi.

Per Carige in ogni caso valorizzare tutta la quota o anche solo una parte sarebbe un risultato importante. Con il suo rendimento del 4-4,5% l'asset è infatti tra quelli di maggiore liquidabilità nell'attivo della banca.

red/fch

 

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October 19, 2018 02:08 ET (06:08 GMT)

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