"L'industria delle crociere è ancora "giovane", in piena espansione e ha per l'Italia prospettive di crescita molto interessanti. Il nostro Paese ha infatti un posizionamento unico al mondo quanto a patrimonio artistico, culturale e naturalistico, ed è dotato di 8.000 chilometri di coste: rappresenta quindi una delle mete più ambite per il turismo crocieristico internazionale, e non solo. È dunque di vitale importanza tenere costantemente acceso un faro sull'enorme valore che l'industria dlle crociere rappresenta per l'economia nazionale".

E' quanto sostiene Piefrancesco Vago, membro dell'executive board di Clia Europe, l'associazione internazionale degli operatori crocieristici, nonché Executive Chairman di MSC Cruises, parlando oggi all'Inernational Cruise Day di Trieste.

"Dobbiamo tuttavia considerare", ha proseguito Vago, "che se nel Dopoguerra l'Italia era la prima destinazione turistica a livello mondiale, oggi ha perso posizioni in classifica e si attesta solo al quinto posto, dopo Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina. Per recuperare terreno, l'industria crocieristica rappresenta un'opportunità formidabile. Ma per vincere questa sfida i nostri porti, i nostri terminal e le infrastrutture ad essi collegate devono modernizzarsi, diventare più produttivi e garantire servizi migliori ai passeggeri, per conquistare porzioni sempre più ampie di un mercato in crescita. I porti non sono infatti solo un luogo di attracco, ma il primo punto di contatto dei crocieristi con il nostro Paese in ogni tappa del loro itinerario. Sono un vero e proprio biglietto da visita. Hanno quindi bisogno di dragaggi e lavori relativi alla navigazione, di fondali, banchine e terminal adeguati. Senza infrastrutture portuali e relativi retroporti, senza attività di supporto efficienti e funzionali, i porti italiani rischiano di rimanere isolati e scollegati dal resto del Paese".

com/lab

 

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October 19, 2018 06:27 ET (10:27 GMT)

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