B.Mps ha realizzato un utile netto al 30 settembre - a livello di capogruppo - di 379,3 mln rispetto alla perdita di 3 miliardi realizzata al 30 settembre 2017.

Il risultato operativo lordo del gruppo, spiega una nota, risulta pari a 803 mln di euro (1,331 mld di euro quello relativo al 30 settembre 2017), con un contributo positivo del trimestre di 248 mln di euro, sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente. Il risultato progressivo per i primi nove mesi del 2018 risulta pressoché stabile rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, al netto delle componenti straordinarie, principalmente connesse al burden-sharing per il periodo 2017.

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali al 30 settembre il common equity tier 1 ratio si è attestato a 12,5% ed il total capital ratio è risultato pari a 13,9%.

Nel periodo il patrimonio netto del gruppo e di pertinenza di terzi risulta pari a circa 9 mld di euro in calo di 1,5 mld di euro rispetto ai livelli di fine dicembre 2017, ascrivibile agli impatti negativi rilevati in sede di prima applicazione dell'Ifrs 9 alla voce Riserve e delle otto variazioni negative in termini valutativi delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, in parte compensati dal risultato di periodo.

Sempre al 30 settembre il costo del credito è pari a 55 punti base. Nel periodo il gruppo ha realizzato ricavi complessivi pari a 2,518 mld di euro, con un calo del 21,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in particolare per la flessione del risultato netto della negoziazione e delle attività/passività finanziarie valutate al costo ammortizzato e al fair value in contropartita del conto economico, che aveva beneficiato nel 2017 degli effetti riconducibili al burden-sharing per circa 503 mln di euro. Nel terzo trimestre i ricavi diminuiscono di 23 mln di euro rispetto al trimestre precedente.

I volumi di raccolta complessiva del gruppo nei 9 mesi sono risultati pari a 193,3 mld di euro (stabili rispetto al 31 dicembre 2017), in calo di 2,6 mld di euro rispetto al 30 giugno 2018 per il decremento della raccolta diretta.

Il margine di interesse al 30 settembre è risultato pari a 1.312 mln di euro, in flessione del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2017, che includeva gli effetti dell'operazione di burdensharing per circa 50 mln di euro (circa -1% al netto di tali componenti straordinarie). La flessione è ascrivibile principalmente alla dinamica negativa degli attivi fruttiferi, in particolare degli impieghi commerciali (contrazione dei volumi medi e calo dei relativi rendimenti).

Le commissioni nette si attestano a 1,163 mld di euro; la riduzione del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2017 è riconducibile principalmente a minori proventi sui servizi di pagamento (bancomat e carte) a seguito dell'avvenuta cessione in data 30 giugno 2017 del ramo d'azienda merchant acquiring e sui servizi connessi alla gestione del risparmio. Al netto del contributo dell'acquiring, le commissioni nette risultano sostanzialmente stabili rispetto al 30 settembre 2017. Il terzo trimestre 2018 registra un calo del 12,3% rispetto al trimestre precedente, in particolare per i minori proventi da gestione del risparmio e del credito.

I dividendi, proventi simili e utile (perdite) delle partecipazioni, inferiori rispetto al 30 settembre 2017, ammontano a 55 mln di euro, e sono in prevalenza rappresentati dal contributo di Axa-Mps12. Nel terzo trimestre tale componente si pone in crescita rispetto al trimestre precedente (+4 mln di euro), grazie al maggior contributo di Axa-Mps.

Al 30 settembre gli oneri operativi sono risultati pari a 1,715 mld di euro, in riduzione del 9,4% rispetto all'anno precedente. Il terzo trimestre si pone in calo rispetto al secondo trimestre del 3,5% (-20 mln di euro), per effetto principalmente della dinamica delle altre spese amministrative.

L'esposizione dei crediti deteriorati lordi del gruppo al 30 settembre è risultata pari a 19,5 mld di euro, in flessione rispetto sia a fine dicembre 2017 (-23,4 mld di euro, essenzialmente per effetto del deconsolidamento delle posizioni a sofferenza oggetto di cessione) che al 30 giugno 2018 (-0,3 mld di euro). Al 30 settembre, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 56,4%.

Per quanto concerne il risparmio gestito, che ammonta a 58,5 mld di euro, lo stock risulta stabile rispetto a fine dicembre 2017 e in crescita rispetto a giugno 2018, sui comparti fondi e bancassurance.

com/cce

 

(END) Dow Jones Newswires

November 09, 2018 06:24 ET (11:24 GMT)

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