L'industria italiana del vetro da imballaggio è diventata a prova di ambiente: negli ultimi 40 anni infatti il consumo di energia è stato ridotto di quasi il 50%, mentre le emissioni di CO2 hanno avuto un calo del 70%; inoltre le bottiglie, sempre più leggere e resistenti, sono ormai prodotte con il 90% di vetro riciclato. Obiettivi importanti che si sono raggiunti investendo circa 600 milioni di euro l'anno in efficienza energetica e decarbonizzazione in Europa.

Tutte le qualità del contenitore in vetro sono state illustrate alla Fiera Ecomondo di Rimini nel corso del convegno organizzato da Legambiente "Plastica monouso e rifiuti marini: problemi e soluzioni" con la relazione "Vetro materiale permanente e (eco)sostenibile", presentata da Assovetro. In Italia l'industria del vetro da imballaggio ha una presenza consistente: 17 vetrerie con 40 stabilimenti, 8.000 occupati, fatturato annuo di 2 miliardi di euro.

Tutti i vantaggi dell'uso di rottame nella produzione di bottiglie e vasetti è racchiusa in pochi numeri: un risparmio annuo di 3,2 milioni di tonnellate di materie prime (1,6 volte il volume del Colosseo), di 340 milioni di metri cubi di metano (i consumi domestici di Genova) e una riduzione di 2 milioni di tonnellate di CO2 (la quantità assorbita da una foresta grande più della regione Puglia). E con una raccolta differenziata molto spinta, fino all'83% e un tasso di riciclo di circa il 73% si lascia ben poco vetro nel circuito dei rifiuti. Una sicurezza, questa, per il territorio e soprattutto per il mare, sempre più minacciato dai rifiuti, tanto più che 6 italiani su 10 considerano proprio il vetro il packaging più amico del mare.

liv

 

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November 09, 2018 09:56 ET (14:56 GMT)

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