Piazza Affari chiude in rosso, con le altre borse europee, in una giornata caratterizzata dal calo del comparto tecnologico. Bene invece i petroliferi in scia alla decisione dell'Arabia Saudita di diminuire le esportazioni e le indiscrezioni su un possibile taglio ai livelli di produzione collettivi da parte dell'Opec.

A Milano il Ftse Mib a fine giornata ha ceduto l'1,05%.

Sul fronte italiano da segnalare durante un'audizione sulla legge di bilancio, le parole del presidente facente funzione dell'Istat, Maurizio Franzini.

"In termini meccanici, sarebbe necessaria una variazione congiunturale del Pil pari al +0,4% nel 4* trimestre dell'anno in corso per raggiungere gli obiettivi di crescita presenti nella Nota di Aggiornamento al Def per il 2018 (+1,2%)", ha dichiarato Franzini, aggiungendo che "nel 3* trimestre l'economia italiana ha registrato una battuta d'arresto: secondo le stime preliminari, la variazione congiunturale del Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è stata nulla dopo 14 trimestri di crescita. Ed è stato nullo il contributo sia della componente nazionale della domanda (al lordo delle scorte), sia di quella estera netta. La variazione acquisita per l'anno corrente è +1%".

A piazza Affari hanno tutto sommato resistito alle vendite i petroliferi: Saipem +0,11%, Eni +0,21% e Tenaris -0,81%.

In evidenza Tim (+2,79%) in scia alle indiscrezioni circa il possibile piano del Governo a supporto della creazione di una rete unica. Da segnalare anche le dichiarazioni di Amos Genish, amministratore delegato di Tim, che si è detto favorevole alla creazione in Italia di un singolo network di rete e ha aperto a possibili collaborazioni con Open Fiber a a condizione di mantenere il controllo della rete.

In luce pure Terna (+1,08%) su cui Ubs ha alzato il rating a neutral mentre ha chiuso invariata Snam anche in questo caso premiata dalla banca svizzera con un upgrade a neutral.

Denaro pure su Unipol (+3,2%) e UnipolSai (+1,82%) mentre tra le

altre blue chip hanno perso terreno Stm (-6,43%), Brembo (-2,84%) e B.Unicem (-3,38%).

Contrastate le banche: Banco Bpm -0,85%, Bper +0,14%, Intesa Sanpaolo

-2,26%, Mediobanca +0,08%, Unicredit -1,83%, B.Mps -0,53% e Ubi B. -1,93%.

Nel frattempo è arrivato il via libera da parte del Cda di B.Carige ai conti dei primi nove mesi e all'avvio delle misure di rafforzamento della Banca.

L'operazione di rafforzamento patrimoniale si articola attraverso l'emissione di obbligazioni subordinate Tier 2 ed in un successivo aumento di capitale. Le due operazioni combinate ammontano ad un massimo di 400 milioni. In particolare, il Cda ha approvato l'emissione di obbligazioni subordinate per un ammontare complessivo compreso tra 320 e 400 mln. Le Obbligazioni verranno sottoscritte per 320 mln dallo Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Garanzia il cui Consiglio di Gestione ha già deliberato in merito convocando apposita assemblea.

Nel resto del listino da segnalare Sabaf (+5,43%) che ha chiuso il terzo trimestre con un Ebitda di 7,6 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto ai 7,3 milioni di euro del terzo trimestre 2017. Bene anche Garofalo (+5,48%) e Elettra Inv. (+4,38%).

fus

 

(END) Dow Jones Newswires

November 12, 2018 11:49 ET (16:49 GMT)

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