Fumata nera sul futuro amministratore delegato di Tim. Il

comitato nomine si è riunito ieri mattina, ma pur discutendo diverse

candidature non si è pronunciato ufficialmente su nessuna e il tentato

blitz per portare alla carica di a.d. Luigi Gubitosi, facendo trapelare

indiscrezioni mentre la riunione del comitato era ancora in corso, non è

riuscito o almeno non è riuscito in pieno.

Lo scrive La Repubblica aggiungendo che il presidente del comitato

nomine Alfredo Altavilla, lui stesso candidato forte per il ruolo di

amministratore delegato, si è infatti dimesso dalla carica in comitato -

precondizione necessaria per diventare a.d. - mentre i due consiglieri in

quota Vivendi si sono rifiutati di votare la lista stilata di cacciatori

di teste. Lo hanno fatto non per i profili dei candidati, ma per il metodo

con cui si è arrivati alla loro selezione. In quella lista oltre al nome

di Altavilla, c'era Rocco Sabelli - che si è detto non disponibile alla

nomina - e Gubitosi, che stando a diverse ricostruzioni in questi giorni

si è perfino recato a Parigi. Ora tutti i 10 consiglieri indipendenti in

quota Elliott, che martedì hanno revocato la loro fiducia all'a.d. Amos

Genish, sanno che dovranno eleggere un nuovo ad all'unisono anche perché

di fronte ai veti incrociati sui vari candidati il presidente Fulvio Conti

potrebbe anche essere costretto a sciogliere il cda e convocare una nuova

assemblea.

Il prossimo a.d. di Tim avrà infatti solo tre settimane di tempo per

presentarsi al consiglio del 6 dicembre - convocato per approvare il

budget 2019 - con un nuovo piano di interventi su costi e investimenti,

che poi si tradurrà nella base del piano industriale 2019 -2021.

pev

 

(END) Dow Jones Newswires

November 16, 2018 02:16 ET (07:16 GMT)

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