Ai tempi delle trattativa per salvare la Grecia, Yanis Varoufakis, da ministro delle Finanze, di certo avrebbe gradito un assist, per quanto involontario, come quello arrivato dalla Francia alla vigilia di un incontro cruciale per le sorti economiche del Paese, quale sarà il faccia a faccia oggi tra Giuseppe Conte e Jean Claude Juncker. «Il mea culpa di Macron è il sogno di Salvini che diventa realtà», ha twittato l'economista greco, «come potrà la Commissione europea giustificare la procedura per deficit eccessivo contro Roma ora che il deficit della Francia supererà il 3%».

Le stesse considerazioni, scrive MF, i pentaleghisti sono pronte a farle pesare nella trattativa con Bruxelles. Anche perché «sarebbe inaccettabile se ci fosse un atteggiamento di un tipo nei confronti di Parigi e uno diverso nei confronti di Roma», ha messo in chiaro il leader leghista Matteo Salvini, rifiutando di pensare che «Bruxelles apra un fronte italiano per lo zero virgola il giorno dopo l'annuncio di Macron di spendere miliardi e miliardi di euro per bloccare le proteste di piazza».

L'esecutivo comunitario, al momento, è cauto sulle proposte del presidente francese. La valutazione di una manovra già considerata a rischio di non conformità al Patto di Stabilità e Crescita è rimandata alla primavera, quando la Commissione diffonderà le proprie previsioni economiche e in piena campagna elettorale per le elezioni europee di maggio.

red/fch

 

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December 12, 2018 02:25 ET (07:25 GMT)

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