Wall Street prosegue in rialzo, grazie ad una nuova ventata di ottimismo sul commercio, che ha permesso agli investitori di scrollarsi di dosso i timori legati al voto di sfiducia contro la leadership della premier britannica Theresa May.

Gli indici hanno registrato un'accelerazione ulteriore dopo le voci, riportate da Dow Jones Newswires, secondo cui il governo di Pechino sta pianificando una sostituzione del suo piano industriale Made in China 2025, che permetterebbe una maggiore partecipazione all'economia locale da parte delle societá americane.

Il Dow Jones è in rialzo dell'1,50%, l'S&P 500 avanza dell'1,57% e il Nasdaq Composite del 2%.

Nelle scorse ore erano emersi nuovi dettagli sui negoziati commerciali che stanno prendendo il via tra Stati Uniti e Cina dopo la tregua raggiunta a Buenos Aires a margine del G20, in particolare sulla riduzione delle tariffe sulle auto importate da Pechino. "Il commercio globale resterá uno dei temi chiavi per l'economia nel 2019", commenta iktor Hjort, global head of credit strategy di Bnp Paribas, secondo cui "è positivo che Pechino e Washington sembrano intenzionate a sforzarsi per ottenere un risultato, e a questo punto dello scontro anche solo la mancanza di cattive notizie è un elemento positivo".

Nel Regno Unito, il gruppo parlamentare del partito conservatore, il 1922 Committee, ha ricevuto dai deputati Tory le 48 lettere necessarie per sfiduciare la premier britannica Theresa May.

Il voto di sfiducia, si terrá stasera tra le 19h00 e le 21h00. Se la maggioranza dei deputati del partito conservatore voterá contro la premier, si aprirá la corsa per la nomina di un nuovo leader Tory. Se, invece, May vincerá non potrá essere presentata una nuova mozione di sfiducia nei suoi confronti per un altro anno.

Sul fronte macroeconomico, l'inflazione negli Stati Uniti a novembre è salita dello 0,2% a livello mensile ed è cresciuta del 2,2% su base annuale (+0,1% m/m e +2,4% a/a il consenso). L'indice dei prezzi al consumo core, attentamente monitorato dalla fed, è rimasto invariato su base mensile ed è salito del 2,2% a/a, in linea con le attese.

I dati dell'indice dei prezzi al consumo statunitensi supportano l'approccio della Fed americana sul rialzo dei tassi di interesse a un ritmo piú lento rispetto a quanto indicato in precedenza. Lo sottolinea Brian Jacobsen, Senior Investment Strategist on the Multi-Asset Solutions team di Wells Fargo Asset Management, aggiungendo come, sebbene la Fed guardi ai prezzi dei consumi personali e non all'indice Cpi, entrambi gli indicatori tendono a muoversi verso direzioni simili. "Ci sono poche prove che la Fed dovrá passare dal suo approccio accomodante ad una politica da falco" conclude Jacobsen.

Sul fronte valutario l'euro/usd tratta sotto 1,14 a 1,1367, mentre sull'obbligazionario il Treasury a due anni ha un tasso del 2,766%, e il decennale del 2,897%.

vdc

 

(END) Dow Jones Newswires

December 12, 2018 11:05 ET (16:05 GMT)

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