Pesanti ribassi in Europa con il Dax che a fine giornata segna
la peggiore performance seguito dal Ftse Mib. Il nostro indice
principale archivia la seduta con un -1,81%.
I listini europei non hanno beneficiato del balzo di questa
mattina di Tokyo e di ieri di Wall Street. Hanno pesato ancora una
volta i timori sulla crescita economica Usa e sulla politica
economica di Washington. Timori che hanno affossato anche i mercati
Usa, ora in forte calo.
L'umore degli investitori globali ha risentito anche dal dato
circa gli utili industriali cinesi che sono scesi per la prima
volta da circa tre anni a novembre a causa delle minori vendite,
del rialzo dei costi e del calo dei prezzi di produzione. Nello
specifico il dato è sceso dell'1,8% a livello annuale, come non
accadeva dal dicembre del 2015, rispetto all'incremento del 3,6%
a/a di ottobre.
Sul fronte macroeconomico, le richieste settimanali di sussidi
di
disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono
calate di
1.000 unitá a quota 216.000 rispetto alla scorsa settimana
(217.000
unitá il consenso degli economisti contattati dal Wsj). La media
mobile
nelle ultime quattro settimane, considerata piú attendibile dal
mercato
perchè meno volatile, è a 218.000 unitá, in discesa di 4.750
unitá
rispetto al dato di sette giorni fa.
Inoltre l'indice sulla fiducia dei consumatori negli Usa si è
attestato
a dicembre a 128,1 punti, in calo rispetto ai 136,4 di novembre.
Il dato
ha deluso il consenso degli economisti che si aspettavano una
lettura a
quota 134,3 punti. L'indice relativo alle aspettative è
diminuito a 99,1
punti dai 112,3 dello scorso mese, mentre quello sulla
situazione attuale è calato a 171,6 da 172,7.
Per quanto riguarda le aste in Italia da segnalare che il Tesoro
ha collocato per intero i 6,5 miliardi di Bot a sei mesi messi in
asta oggi, con un rapporto di copertura di 1,33. Il rendimento è
salito di 5 punti base allo 0,215%. Sempre oggi il Tesoro ha
collocato 2 miliardi di Ctz a 2 anni allo 0,699% dallo 0,995% del
27 novembre scorso.
A Milano in controtendenza Recordati (+2,34%). Per il 2019,
l'azienda stima di conseguire un'ulteriore crescita dei ricavi e
della redditivitá grazie al continuo sviluppo organico delle
attivitá e al contributo delle acquisizioni realizzate nel 2018,
inclusa quella di Tonipharm ufficializzata stamattina. In
particolare, il gruppo farmaceutico ritiene di poter centrare un
fatturato compreso tra 1,43 e 1,45 miliardi, un Ebitda tra 520 e
530 milioni, un Ebit tra 460 e 470 mln e un utile netto tra 330 e
335 milioni.
Bene anche S.Ferragamo (+1,56%) e Moncler (+0,94%). Sulla parità
Luxottica (-0,04%).
Lettera sulle banche: Banco Bpm (-2,45%), Bper (-1,35%), Intesa
Sanpaolo (-0,17%), Mediobanca (-1,52%), Unicredit (-2,3%). In
salita invece Ubi B. (+0,82%).
Male B.Mps (-3,54%) e pesante lettera pure su B.Carige (-18,75%)
dopo lo stop in assemblea all'aumento di capitale.
Forti vendite su Fca (-3,86%), Tim (-3,68%), Saipem (-3,3%),
Brembo (-3,55%) e Azimut H. (-3,16%). Denaro invece su Amplifon
(+3,2%) e Juventus (+2,16%) che hanno festeggiato l'ingresso nel
Ftse Mib.
Nel resto del listino in luce Nice (+42,04%) che si avvia al
delisting e Wm Capital (+40%) in scia all'accordo per la cessione a
Wantong SA della proprietá del "Box della Salute" e della
partecipazione detenuta in Alexander Dr. Fleming Srl, pari al
100%.
fus
(END) Dow Jones Newswires
December 27, 2018 11:44 ET (16:44 GMT)
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