Con il senno di poi, nel 2018 gli investitori avrebbero fatto una scelta vincente se avessero puntato sul dollaro e sul Bund tedesco, fra le pochissime asset class ad aver concluso l'anno con una performance positiva. È stata la prima volta in dieci anni che il cash è stato nominato re del mercato, mentre i listini azionari hanno deluso.

Un'eventualità che si riproporrà nel 2019? Se lo chiedono gli esperti, che, a causa dei segnali di rallentamento dell'economia cinese, della guerra dei dazi ancora in corso e del tonfo di Apple (si veda articolo a pagina 3), stanno assistendo a un aumento della volatilità sulle borse, che ha riacceso l'interesse per i porti sicuri in cui pacheggiare temporaneamente la liquidità. Fra questi, si legge su MF, l'oro si è avvicinato ieri a una quotazione di 1.300 dollari l'oncia (1.294,30), mentre hanno perso terreno i metalli industriali come il rame, in ribasso del 2,7%.

red/alb

 

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January 04, 2019 02:25 ET (07:25 GMT)

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