Eni & Co non dovranno pagare in un'unica soluzione gli

1,111 miliardi di dollari dovuti al governo kazako per chiudere il

contenzioso triennale sul giacimento a gas di Karachaganak, uno dei più

grandi al mondo. Vista la cifra, si tratta di una buona notizia,

nient'affatto scontata: il pagamento avverrà in più tranche, a partire

dalla firma dell'accordo, prevista entro fine mese.

La richiesta del consorzio Kpo (Karachaganak petroleum operating

company), scrive MF, è stata accolta direttamente dal ministro kazako

dell'Energia, Kanat Bozumbayev. Dopo la firma, Eni e gli altri partner di

Kpo verseranno perciò solo un acconto di 400 milioni di dollari. Di

questi, circa 116 milioni saranno a carico del Cane a sei zampe,

co-operatore del giacimento con una quota del 29,25% nel consorzio, al

pari di Shell, mentre gli altri gruppi detengono partecipazioni inferiori:

Chevron ha il 18%, Lukoil il 13,5% e KazMunaiGas, la compagnia nazionale

del Kazakhstan, il 10%. Quest'ultima, in realtà beneficerà dell'accordo

perché d'ora in avanti avrà diritto a una percentuale maggiore sui ricavi

futuri del giacimento.

red/la

 

(END) Dow Jones Newswires

January 09, 2019 02:21 ET (07:21 GMT)

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