Tim: assemblea unica 29/3, botta e risposta Vivendi-Elliott
14 Gennaio 2019 - 5:40PM
MF Dow Jones (Italiano)
L'assemblea degli azionisti di Tim si riunirà, in un'unica
convocazione, il prossimo 29 marzo. Lo ha deciso il board di Tim
accogliendo - a maggioranza - le richieste sollecitate da Vivendi
in forza del suo 23,9% di convocare un'assise per nominare la
società di revisione dei conti e revocare 5 dei 10 consiglieri in
quota Elliott come Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo
Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti de Ponti e nominare in
sostituzione Franco Bernabè, Rob van der Valk, Flavia Mazzarella,
Gabriele Galateri e Francesco Vatalaro.
Nel braccio di ferro tra soci, il fondo americano Elliott ha
avuto la meglio - grazie alla compattezza dei propri 10
rappresentanti che include anche l'a.d. Luigi Gubitosi e il
presidente Fulvio Conti - mettendo in minoranza quelli di Vivendi:
Amos Genish, Arnaud Roy de Puyfontaine, Marella Moretti, Giuseppina
Capaldo, Michele Valensise.
La richiesta dei francesi è stata accolta con conseguente
inserimento degli argomenti sollecitati da Vivendi nell'agenda
dell'assemblea di fine marzo 2019, che sarà chiamata anche ad
esaminare il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2018 e la
relazione sulla remunerazione.
La decisione del board ha tenuto conto delle motivazioni del
socio Vivendi, dell'interesse sociale ad una trattazione unitaria
delle diverse materie su cui gli azionisti sono chiamati a
deliberare.
Alla prossima assemblea, però, il "confronto sostanziale che si
prospetta è quello sul futuro industriale di Tim e sulle persone
alle quali affidarne la gestione". Quindi prosegue il muro contro
muro tra soci.
L'indisponibilitá ad oggi dei risultati relativi di Tim per
l'esercizio 2018 ha imposto di fare riserva di un "eventuale
successivo inserimento nell'agenda assembleare del tema della
distribuzione del dividendo, che sará deciso una volta disponibile
il progetto di bilancio", discusso nel Cda anticipato dal 26
febbraio al prossimo 21 febbraio.
La convocazione della prossima assemblea di Tim a fine marzo non
è una vittoria per Vivendi perchè avrebbe preferito un'assise entro
metà febbraio. E la decisione di oggi ha generato un botta e
risposta a distanza tra Vivendi ed Elliott.
Vivendi considera "deplorevoli le tattiche volte a perdere tempo
utilizzate dai membri del Consiglio di amministrazione di Tim
nominati da Elliott, che hanno deciso di rinviare l'assemblea
degli
azionisti al 29 marzo, contrariamente a quanto previsto dallo
statuto
della societá e dal Codice Civile italiano".
Vivendi, dopo aver comunicato le proprie intenzioni al Consiglio
di
amministrazione l'11 dicembre 2018, ha formalmente richiesto, il
14
dicembre, che l'assemblea di Tim fosse convocata il prima
possibile. Il
Consiglio ha dapprima preso atto della richiesta di Vivendi del
14
dicembre, per poi annunciare, il 21 dicembre, di aver iniziato a
valutarla, rinviando la decisione al 14 gennaio, decidendo, infine,
di
convocare l'assemblea degli azionisti oltre due mesi dopo.
Secondo i francesi, "queste tattiche volte a perdere tempo
stanno influenzando negativamente, di giorno in giorno, i risultati
finanziari di Tim, come si evince, purtroppo, dal calo del prezzo
del titolo di oltre il 40% dallo scorso 4 maggio. Queste tattiche
costituiscono una vera e propria negazione della democrazia degli
azionisti e sono in contrasto con i piú basilari e fondamentali
principi di una buona corporate governance".
Infine, Vivendi si riserva il diritto di richiedere la
convocazione di una nuova assemblea degli azionisti in estate se la
governance e i risultati finanziari della societá non migliorino
significativamente.
Pronta la replica di Elliott che vede nella richiesta di Vivendi
di mettere ai voti la revoca di 5 amministratori di Tim nella
prossima assemblea annuale del 29 marzo un "ennesimo tentativo di
riprendere il controllo di Tim per tornare a gestire la società nel
proprio interesse individuale". Elliott è tuttavia fiducioso che
questo intento abbia scarse possibilità di successo anche laddove
Vivendi perseverasse nei suoi tentativi.
Il fondo americano ha cercato molte volte di avviare un dialogo
costruttivo con Vivendi per appianare i contrasti e andare oltre le
mere prese di posizione pubbliche. Tutti i tentativi di Elliott
sono tuttavia rimasti senza risposta. Il fondo americano rimane
aperto a un dialogo costruttivo nel convincimento che questo
risponda al miglior interesse di tutti gli stakeholder di Tim
inclusa Vivendi. Prima del voto della scorsa primavera a favore di
un cambiamento, Tim risentiva delle conseguenze di un Cda che
rispondeva a un solo azionista, anziché a tutti gli azionisti.
In caso di ribaltone - qualora si dovesse votare nuovamente -
Elliott ritiene che gli azionisti di Tim non dovrebbero
riconsegnare la società in mano a Vivendi, ma piuttosto concedere
al nuovo, e indipendente, Consiglio di amministrazione e al nuovo
amministratore delegato il tempo sufficiente per mettere in atto la
loro strategia e creare valore duraturo a beneficio di tutti gli
azionisti.
pev
(END) Dow Jones Newswires
January 14, 2019 11:25 ET (16:25 GMT)
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