Banche: mercato teme la linea dura Bce sugli npl (MF)
15 Gennaio 2019 - 8:48AM
MF Dow Jones (Italiano)
Le richieste della Bce sui crediti deteriorati di Mps hanno
innescato ieri i timori di provvedimenti stringenti riguardo ad
altre banche italiane. Francoforte ha chiesto all'istituto senese
di svalutare integralmente in un certo numero di anni non solo i
nuovi non-performing loans, come previsto dall'Addendum a partire
da aprile, ma anche sullo stock in essere a fine marzo. Nel
dettaglio, secondo quanto riferito venerdì sera dalla banca, Bce
«raccomanda a Mps di implementare, nei prossimi anni (fino alla
fine del 2026) un graduale aumento dei livelli di copertura sullo
stock di crediti deteriorati in essere alla fine di marzo 2018,
secondo una logica complementare alle indicazioni
dell'Addendum».
Si tratta quindi di una raccomandazione, non di requisiti
vincolanti. Inoltre è una decisione specifica per la banca, che non
va estesa ad altri gruppi. Questi principi sono stati difesi nei
mesi scorsi dal Parlamento Ue rispetto alle prime proposte Bce.
Ieri tuttavia in borsa si è diffusa la preoccupazione che la
Vigilanza possa chiedere requisiti più severi del previsto: così
hanno chiuso in negativo tutte le banche italiane (Intesa Sanpaolo
-1,5%, Unicredit -1,9%, Ubi -2,3%, Banco Bpm -2,4%, Bper
-3,9%).
Sui nuovi flussi di npl, la Bce ha indicato nell'addendum
precise aspettative di vigilanza (seppure non vincolanti e caso per
caso): le banche devono svalutare i crediti non garantiti in due
anni, quelli garantiti in sette. In seguito è stata definita la
normativa primaria (valida per tutti in modo obbligatorio) da
Parlamento e Consiglio Ue, che hanno fissato tempistiche meno
gravose (si veda MF-Milano Finanza del 19 dicembre). Quanto agli
stock, non esiste una disciplina primaria. A luglio, quando al
vertice della Vigilanza c'era Danièle Nouy (da gennaio c'è Andrea
Enria), la Bce non ha indicato aspettative specifiche, precisando
che saranno basate su «una valutazione comparata di banche
raffrontabili», che considererà «l'attuale incidenza degli npl» e
«le principali caratteristiche della situazione finanziaria».
L'obiettivo secondo Francoforte è «conseguire lo stesso livello
di copertura per le consistenze e i flussi di npl in un orizzonte
di medio termine». È questa l'espressione chiave, scritta nel
comunicato di luglio e ripetuta nelle lettere Srep che sono state
inviate alle banche. Il mercato attende di capire come il criterio
generale sarà declinato in concreto. L'applicazione della normativa
da parte dei supervisori farà la differenza tra regole che
proteggono da rischi e misure capaci di frenare il credito e
provocare instabilità.
red/fch
(END) Dow Jones Newswires
January 15, 2019 02:33 ET (07:33 GMT)
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