I Pir "rimangono uno strumento importante" e la proposta di Assogestioni è "assolutamente condivisibile, aveva contenuti interessanti". La nuova legge dovrebbe quindi essere "aggiustata", "recependo le indicazioni di Assogestioni".

Lo ha affermato Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, a margine della presentazione di alcune iniziative a sostegno delle Pmi.

Secondo Barrese, "ha senso poter concentrare una serie di risorse su una fascia di aziende che hanno dimensioni ancora piú piccole, come ha senso anche orientarle sull'Aim; probabilmente bisogna finalizzare meglio lo strumento. Sicuramente il fondo chiuso è uno strumento che ha le caratteristiche per essere orientato su attivitá meno liquide come può essere il venture capital o naturalmente un mercato che ha una liquiditá minore".

Questa mattina Intesa Sanpaolo ha aggiornato il suo progetto nei confronti delle piccole e medie imprese italiane, quelle con meno di 250 addetti "ma che valgono la metà dell'export e sono la spina dorsale del sistema produttivo italiano, anche attraverso le filiere", ha spiegato Gregorio De Felice, capo economista del gruppo. Intesa ha mappato le società in Italia di cui conosce bene la situazione finanziaria e il merito di credito attraverso la Banca dei Territori, guidata da Stefano Barrese, che circa 1 milione di clienti. Fra questi vi sono 200mila Pmi strutturate, e 2.500 le startup sostenute dal gruppo guidato del ceo Carlo Messina. Solo in operazioni di finanza strutturata, Intesa Sanpaolo ha erogato nel 2018 1,6 miliardi su oltre 100 operazioni totali. A questi vanno aggiunti 1,3 miliardi di finanziamenti legati al piano Industria 4.0 con oltre 4.800 richieste evase e attraverso lo strumento Nova+, oltre 1,8 miliardi a sostegno di 1.600 progetti di investimenti in ricerca e innovazione, di cui il 40% a vantaggio di Pmi.

Le Pmi manifatturiere italiane, come evidenziato da De Felice, vantano il primato mondiale della maggior diversificazione dei prodotti esportati, 279,4 contro quota 156,7 degli Usa al secondo posto. Il gruppo ha confermato la previsione di un Pil Italia in crescita dello 0,9% nel 2019.

Barrese ha poi fatto sapere che la lettera della Bce "è arrivata" e "l'impatto per quanto riguarda noi non è significativo" e "non cambia l'approccio che avremo al credito".Sicuramente, ha proseguito, "tutte le normative intercorse dal 2008 io le vedrei anche in positivo. Il credito è una cosa difficile e nel farlo va fatto con grande attenzione. Il tema del credito non si esaurisce nella fase della concessione", ha spiegato, "va accompagnato nell'intero percorso. lo vedrei dal punto di vista positivo: come le aziende is devono formare nel capitale".

Secondo il banchiere "questo vale anche per le banche: ci saranno banche che devono colmare gap di conoscenza, di processo" ma "non credo che questo influirá piú di quanto giá avvenuto" e "abbiamo visto che nonostante la crisi l'accesso al credito è aumentato".

Poi, ha concluso, "per fortuna il credito lo fanno i bancari e non i banchieri; i bancari di solito gli aspetti finanziari li conoscono bene".

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

January 16, 2019 11:00 ET (16:00 GMT)

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