Nel 2017 il business italiano delle tlc ha registrato una crescita dello 0,9% portandosi a 32,2 miliardi di euro, soprattutto grazie alle buone performance della telefonia fissa (+3,8%).

E' quanto emerge dallo studio di Mediobanca R&S sul settore tlc, che sottolinea come anche quest'anno la classifica dei principali player italiani sia dominata da Tim, con un fatturato di 19,5 mld, in crescita del +4,4% rispetto al 2016. Novità al secondo posto dove Vodafone Italia (6,3 mld, +1,3% sul 2016) ha scalzato Wind Tre, i cui ricavi si sono contratti del 4,5% e si attestano a quota 6 mld.

Sul fronte dell'Arpu, l'indicatore che misura i ricavi medio per singolo utente, Vodafone Italia stacca tutti i competitor con 14,8 euro (14,5 euro primi 9 mesi 18), seguita da Tim (12,5; 11,8), Wind Tre (11,3; 10,5), Tiscali (6,1) e PosteMobile (4,4; 4,2). L'Arpu nel periodo 2013-17 migliora solo per Vodafone I. (+8%) e per Tiscali (+6,1%), mentre flette per Tim (-4,6%), Wind Tre (-4,2%) e PosteMobile (-37,1%).

Se consideriamo i dati aggregati degli ultimi cinque anni, il fatturato si è ridotto per tutte le compagnie ad eccezione di Fastweb che ha segnato una crescita del 18,4%. Telecom è, invece, la società che ha subito il maggior calo in termini di fatturato (-15,1%).

Tim domina la classifica anche in termini di redditività industriale con un Mon al 18% dei ricavi, seguita da Vodafone Italia (12%) e Wind Tre (10%). A causa della contabilizzazione di oltre 700 mln per la ristrutturazione del personale, l'utile netto di Tim passa dal 9,7% del 2016 al più modesto 5,8% del 2017, perdendo il proprio primato in favore di Vodafone e Fastweb (entrambe all'8,2%). Anche il risultato corrente premia Vodafone (11,9% del fatturato), prima davanti a Telecom Italia (10,3%) e Fastweb (8,9%).

Fastweb realizza, inoltre, il maggior tasso medio di investimenti del periodo 2013-2017 (32,7%) e del solo 2017 (32%). Dalla sua fondazione nel 1999, l'azienda del Gruppo Swisscom ha investito oltre 9 mld nella propria infrastruttura di rete fissa. Seguono Telecom (25% nel quinquennio e 29,3% nel 2017) e Wind Tre (21,1% e 20,9%). Nel luglio 2016 Tim e Fastweb hanno costituito FlashFiber, per collegare entro il 2020 tre milioni di unità abitative nelle principali 29 città italiane con tecnologia Ftth (1 Gigabit/s), per un investimento complessivo di 1,2 mld. In generale, le tlc italiane hanno investito 7,15 mld

nel 2017 (erano 6,9 mld nel 2016), per il 69% destinati alla telefonia fissa.

Nei primi 9 mesi del 2018 l'andamento dei ricavi è piuttosto altalenante, con alcune societa' che registrano un progresso come Fastweb (+7,2%) e Postepay (+5,8%) e alcune che invece scendono, come Wind 3 (-11,2%), Tiscali (-10,8% nella prima metà dell'anno), Tim (-3,1%) e Vodafone (-6,2% nella prima metà dell'anno).

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

January 24, 2019 11:28 ET (16:28 GMT)

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