Quando lunedì 7 gennaio l'americana SolarEdge Investment, quotata al Nasdaq (market cap di 1,92 miliardi di dollari) ha annunciato l'opa sulla umbra Smre (mobilità elettrica e green), da più parti si evidenziava il fatto che un'azienda italiana avesse attirato l'attenzione di un operatore internazionale pronto a garantirsi un piccolo gioiello tecnologico particolarmente apprezzato dal mercato, se è vero che in poco meno di tre anni le azioni dell'azienda di Umbertide erano schizzate da 2,5 a 7,466 euro (22 maggio 2017) per poi perdere quota ma viaggiare abbondantemente sopra la soglia dei 6 euro.

Peccato che l'opa, scrive MF, non sia affatto piaciuta al mercato - il titolo continua a restare al di sopra della soglia d'offerta - e agli investitori che nel corso degli anni hanno dato fiducia al gruppo che faceva riferimento e che è gestito da Samuele Mazzini. Sul piede di guerra tutti quei soggetti che sono attivi sul listino Aim, ossia nomad, global coordinator, advisor finanziari e legali. Perché l'operazione presenta un pericolo non da poco: l'opa finalizzata al delisting di Smre, e formalmente promossa dalla newco di diritto italiana SolarEdge Investments srl, deve raggiungere la soglia del 90% per essere valida ed effettiva.

Peccato che l'offerta degli americani sia stata bocciata da Kairos (5,04%), Mediolanum (partecipazione al di sotto del 5%) e altri investitori istituzionali che non intendono diventare azionisti di minoranza di un veicolo non quotato, quale appunto SolarEdge Investments srl. Nel frattempo gli americani hanno rilevato le quote di azionisti privati (tra cui la più consistente è quella di Mazzini) salendo al 56,78%, dando loro in cambio non solo cash, ma anche titoli SolarEdge quotati al Nasdaq. Il fronte degli istituzionali pretende trasparenza non solo sul prezzo offerto e da riconoscere al mercato (gli azionisti di minoranza non avranno azioni SolarEdge) ma soprattutto sul regolamento per delistare una società, che prevede che si debba arrivare alla soglia del 90% del capitale. Cosa che non avverrà visto che né Kairos, né Mediolanum , né altri investitori quali Azimut , intendono apportare i titoli all'offerta.

red/fch

 

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January 31, 2019 02:11 ET (07:11 GMT)

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