Chiusura in negativo per piazza Affari con il Ftse Mib che segna
a fine giornata un -0,78% a 19.576 punti.
Dopo un avvio positivo insieme alle altre borse europee,
l'indice principale milanese ha accelerato al ribasso in scia
all'incremento delle perdite sulle banche, di riflesso
all'ampliamento dello spread, (235 punti base), per poi recuperare
terreno insieme a Wall Street.
Per quanto riguarda gli indici azionari statunitensi, dopo
un'apertura positiva, hanno lievemente rallentato, con il Nasdaq
Composite che si muove sull'orlo della parita', mentre il Dow Jones
si mantiene al momento in rialzo.
Sul fronte macro, l'indice Pmi manifatturiero dell'Eurozona
definitivo di gennaio, e' risultato pari a 50,5 punti, in discesa
dai 51,4 punti di dicembre. Il dato è in linea con la rilevazione
preliminare.
Nel dettaglio, l'indice Pmi manifatturiero dell'Italia si e'
attestato a 47,8 punti, al di sotto dei 49,2 di dicembre.
Per quanto riguarda gli Usa, l'economia degli Stati Uniti ha
infatti creato 304.000 posti di lavoro nei settori non agricoli a
gennaio, stracciando il consenso degli economisti che si
aspettavano un incremento di 183.000 unitá. I nuovi posti di lavoro
creati dal settore privato sono invece risultati pari a 296.000
unitá. Sempre a gennaio, il tasso di disoccupazione è salito al 4%
(3,9% il consenso).
E' stato però fortemente rivisto al ribasso il dato sui nuovi
posti di lavoro nei settori non agricoli di dicembre, da +312.000 a
+222.000 unitá, mentre quello di novembre è stato corretto al
rialzo da +176.000 a +196.000.
Infine, la retribuzione media oraria è salita dello 0,11% m/m a
27,56 dollari, al di sotto del consenso (+0,3% m/m).
Arriva inoltre la notizia che la Casa Bianca si è ritirata dal
trattato Inf sulle armi nucleari a medio raggio siglato nel 1987
con la Russia. La decisione è stata presa a seguito dei colloqui,
dall'esito fallimentare, realizzati con la Russia per costringerla
a distruggere i suoi missili e le postazioni di lancio.
A piazza Affari hanno ceduto i bancari: Ubi B. -4,06%, Banco Bpm
-3,41%, Mediobanca -2,84%, Unicredit -2,74%, Intesa Sanpaolo
-1,61%. In controtendenza Bper che chiude a +0,3%.
Segno meno anche per le utility con Terna che cede il 2,49%,
Snam il 2,18% ed Enel l'1,82%. Da segnalare anche A2A (-2,48% a 1,5
euro), su cui Mediobanca Securities ha abbassato il rating a
neutral da outperform.
Debole Tim (-0,43% a 0,48 euro), su cui Banca Imi ha ridotto il
prezzo obiettivo da 0,76 a 0,61 euro, confermando la
raccomandazione buy. Segno meno anche per il comparto oil e oil
service con Saipem che perde l'1,32%, Eni lo 0,23%, Tenaris lo
0,14% e. In rosso poi la Juventus (-7,46%), che ieri aveva
recuperato sul finale chiudendo a +1,97%.
Hanno resistito ai cali tra i titoli industriali Fca (+1,02),
Leonardo Spa (+1,06%), Prysmian (+1,28%) e Cnh I (+2,03%). Bene
anche Ferrari (+1,84% a 110 euro), su cui Kepler Cheuvreux ha
alzato il target price a 110 euro da 105, Mediobanca Securities a
113 euro da 104, Banca Akros a 120 euro da 110 e Equita Sim a 124,5
euro da 123,5.
Bene anche il comparto del lusso con Moncler che chiude a +1,98%
e S.Ferragamo a +0,8%.
Sul resto del listino Banca Akros ha tagliato il target price su
Autogrill (+0,64% a 7,9 euro), confermando il rating buy, in attesa
della pubblicazione dei conti il 7 febbraio. Per quanto riguarda
Openjobmetis (-0,75% a 7,95 euro), Equita Sim ha ridotto la
raccomandazione da buy a hold e il prezzo obiettivo a 10 da 12,5
euro.
Sull'Aim Italia infine in luce Go internet (+22,27%). Tengono
banco le indiscrezioni di stampa secondo le quali a seguito
dell'aumento di capitale Linkem potrebbe essere diventato il primo
azionista. Le stesse voci parlano anche dell'ipotesi di una fusione
inversa tra Go Internet e Linkem, che così sbarcherebbe in
Borsa.
lpg
(END) Dow Jones Newswires
February 01, 2019 11:56 ET (16:56 GMT)
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