Giornata negativa a piazza Affari, con il Ftse Mib che chiude a -0,47% a 20.209 punti.

Dopo un avvio debole insieme alle altre borse europee, l'indice principale milanese ha accelerato al ribasso in tarda mattinata per poi aumentare i cali con l'apertura al ribasso di Wall Street, che è stata penalizzata dall'indice Fed Filadelfia di febbraio. Il dato sull'attivitá manifatturiera regionale si è infatti attestato a -4,1 punti, in deciso calo rispetto ai 17 di gennaio, deludendo nettamente il consenso che prevedeva un calo a 14 punti.

Inoltre, gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti, secondo la lettura preliminare di dicembre, sono saliti dell'1,2% a livello mensile. Il dato ha deluso il consenso degli economisti, che si aspettavano un aumento dell'1,8% m/m.

Male anche il superindice che è calato dello 0,1% a livello mensile a gennaio, una lettura inferiore al consensus, che attendeva un dato in salita dello 0,1%.

Per quanto riguarda l'Eurozona, l'indice Pmi composito preliminare di febbraio si è attestato a 51,4 punti, in aumento rispetto ai 51 di gennaio e al di sopra delle aspettative di consenso a 50,9 punti.

L'indice preliminare relativo al settore dei servizi si è invece attestato a 52,3 punti, in salita rispetto ai 51,2 del mese precedente (51,2 punti in consenso). Quello manifatturiero è poi sceso a 49,2 punti dai 50,5 di gennaio (50,5 punti in consenso).

In netto calo tra le blue chip Juventus (-11,11%), su cui ha pesato la sconfitta nell'andata degli ottavi di Champions League. L'impatto sul titolo è stato forte anche perchè l'azione è reduce da una performance molto forte in Borsa negli ultimi mesi.

In rosso anche Prysmian che ha perso il -9,48% a 17,09, a causa di un problema sul progetto WesternLink (WL) durante la trasmissione di energia, che ha determinato la temporanea interruzione del sistema. Sul titolo Mediobanca Securities ha cambiato il rating a neutral da outperform, abbassando il target price a 21,3 euro da 23,7. Banca Akros ha invece tagliato il prezzo obbiettivo a 23 euro da 26,5, confermando il giudizio accumulate.

In calo il comparto bancario: Unicredit -2,76, Banco Bpm -2,35%, Bper -1,61%, Intesa Sanpaolo -0,8%. Unica eccezione Ubi B. (+0,39%).

Bene le utility con Terna che ha chiuso a +1,09%, seguita da A2A (+0,66%), Enel (+0,27%) e Italgas (+0,12%). Da segnalare poi Snam (+0,62% a 4,19 euro), su cui Banca Imi ha abbassato il rating da buy a add, alzando il prezzo obiettivo a 4,8 euro da 4,6. Hanno poi resistito in territorio positivo Amplifon (+2,16%), Atlantia (+1,57%) Cnh I. (+1,46%) e Tenaris che ha recuperato terreno dopo i cali della mattinata e ora chiude a +1,67%.

Sul resto del listino Class E. (che insieme a Dow Jones&Co controlla questa agenzia), ha chiuso a +20,71%. Sull'Aim Italia infine da segnalare Gambero Rosso che prosegue il rally di ieri chiudendo a +15,49%.

lpg

 

(END) Dow Jones Newswires

February 21, 2019 11:52 ET (16:52 GMT)

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