Bim: terminata ispezione Bankitalia; ipotesi aumento, partner alla finestra (fonti)
19 Marzo 2019 - 05:27PM
MF Dow Jones (Italiano)
Banca d'Italia ha terminato da poco un'ispezione in Banca
Intermobiliare. E' quanto hanno spiegato, a MF DowJones, alcune
fonti a conoscenza del dossier.
Sebbene il tema non sia imminente, potrebbe rendersi necessario
un nuovo aumento di capitale dopo quello da 91 milioni che nel
dicembre scorso aveva portato il Fondo Attestor (tramite Trinity
Investments) a detenere oltre l'89% del capitale dell'istituto
torinese.
La ricapitalizzazione da 91 milioni era servita principalmente
per coprire la perdita derivante dal deconsolidamento delle
esposizioni deteriorate presenti in portafoglio con una
cartolarizzazione di crediti per 601,1 milioni di euro.
Ora, complice il calo delle masse scese sotto ai 5 miliardi di
euro (erano pari a 5,5 mld a fine dicembre 2018) e gli alti costi
operativi, la sostenibilità dell'istituto, nel lungo termine,
potrebbe non essere così scontata senza un'operazione di
ricapitalizzazione (risultanze ufficiali da Via Nazionale circa
l'esito dell'ispezione non sarebbero ancora arrivate a Bim e sono
attese entro la primavera).
Questo anche perché parte degli obiettivi strategici definiti
nel piano industriale non si sono realizzati. E le masse oggi sono
difficilmente in grado di sostenere le perdite operative. I costi
operativi, pari a 88,1 milioni al 31 dicembre 2018, erano in
aumento del 5,7% rispetto agli 83,3 mln al 31 dicembre 2017,
gravati da oneri straordinari (12,5 mln al 31 dicembre 2018)
relativi alle operazioni straordinarie oltre ai progetti di
migrazione, riorganizzazione e incentivi all'esodo, al netto dei
quali si registrerebbero costi ricorrenti in riduzione del
9,4%.
L'aumento di capitale potrebbe non essere l'unica strada. Bim è
infatti già alla ricerca di ipotesi di valorizzazione. Il Cda ha
conferito mandato al presidente e all'a.d. di richiedere al socio
di controllo di voler valutare e supportare ipotesi di
accelerazione del piano industriale anche per il tramite di opzioni
che vedano la banca con un ruolo attivo nel consolidamento del
settore tramite per esempio fusioni e acquisizioni. A tal fine,
spiegava una nota dell'istituto lo scorso febbraio, prevedendo la
costituzione di un apposito comitato strategico composto dall'a.d.
Matteo Colafrancesco (che ha un contratto di 7 anni ma potrebbe non
essere più candidato nel ruolo di a.d. alla prossima assemblea),
dal vice presidente Pietro Stella e dal consigliere indipendente
Maria Paola Clara. L'azionista ha riscontrato positivamente la
richiesta, conferendo mandato all'advisor finanziario
Vitale&Co. La banca, contattata in merito all'ispezione di
Bankitalia e a eventuali necessità di aumenti di capitale, rimanda
all'ultima posizione ufficiale riportata nel comunicato stampa
dell'8 febbraio circa i risultati finanziari e la nomina
dell'advisor.
La ricerca del partner è aperta a 360 gradi. Il private banking
è un mercato interessante e attraente in Italia e il business
potrebbe avere un certo appeal per potenziali compratori.
cce
(END) Dow Jones Newswires
March 19, 2019 12:12 ET (16:12 GMT)
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