Matteo Salvini striglia il ministro dell'Economia Giovanni Tria sui ritardi per i rimborsi ai risparmiatori truffati. Il vicepremier, interpellato a margine del Forum di Confcommercio a Cernobbio, ha spiegato che "il Mef ci sta mettendo un po' troppo tempo per i miei gusti, stanno aspettando la risposta dall'Europa", ma "io se devo essere onesto mi sono rotto le palle di aspettare e oggi lo dirò al ministro dell'Economia, perché i risparmiatori non possono aspettare i tempi e i dubbi dell'Europa. Il decreto lo deve firmare il ministro, io personalmente gli chiedo di farlo".

Salvini ha poi rassicurato sul pericolo di aumento dell'Iva nel 2020, accogliendo l'appello lanciato da Confcommercio: "Le clausole Iva non sono scattate e non scatteranno, stiamo lavorando per questo. Non scatterà nessun aumento dell'Iva, su questo avete la mia parola che peraltro vi avevo già dato. Bacchetta magica non ne abbiamo ma qualche idea la abbiamo". A chi lo incalzava su dove potessero trovare i 23 miliardi necessari a disinnescare le clausole di salvaguardia che farebbero aumentare l'Iva, il ministro dell'Interno ha scherzosamente risposto che useranno "l'oro di Dongo, lo stiamo cercando qui sul Lago, troveremo i 23 miliardi" che servono.

Sulla flat tax il ministro ha spiegato che ci sono diverse ipotesi, da aumentare gli assegni famigliari anche per i lavoratori atipici, a ridurre l'aliquota Irpef fino a 50 mila euro: "ci stiamo confrontando su diverse ipotesi, l'importante è che si reimmettano soldi in circuito. Ad oggi sono ipotesi che mi piacciono. Quella della famiglia mi stimola di più. L'obiettivo" comunque, "è di applicarla già dal 2020".

Al presidente francese Macron, che a margine del vertice dei 27 a Bruxelles ha detto "la Tav? Problema italiano, non ho tempo da perdere", Salvini ha risposto che "Macron lo capisco, mi sembra che abbia qualche problemino a Parigi e dintorni quindi non gli faremo perdere tempo, mi sa che il tempo lo perderà con i francesi che sono un po' arrabbiatucci". Comunque, ha proseguito, "io rimango convinto che la Tav sia un'opera che serve agli italiani, agli imprenditori, ai pendolari, agli studenti, a migliorare la qualità dell'aria e dell'ambiente. Certo", ha proseguito "se da Parigi e da Bruxelles arrivassero più fondi e piu' disponibilità a ragionare sarebbe meglio", comunque "ci sono segnali che l'Ue possa aumentare la quota di contributo per completare l'opera".

"Molto bene", ha detto Salvini, la firma del Mou tra Italia e Cina, sostnendo che "più opportunità ci sono per le imprese italiane meglio è", ma, ha avvertito, "noi vogliano essere assolutamente cauti quando c'è in ballo la sicurezza nazionale, il trattamento dei dati sanitari e telefonico, la nostra privacy, la nostra vita, l'energia, che deve essere sotto il controllo di organismi italiani poi per il resto se si portano i nostri imprenditori in Cina, piuttosto che in Russia o in Brasile va benissimo". Salvini si è detto inoltre "contento che ci sia il presidente cinese in visita in Italia ci vuole parità di condizioni: non mi si dica che la Cina è un Paese dove vige il libero mercato, dove lo Stato non interviene nell'economia e nell'informazione".

Poi un pensiero all'Europa: "Se le elezioni europee andranno come andranno, saremo noi, i movimenti dipinti come euroscettici, a salvare l'Europa. I primi nemici dell'Europa sono proprio quelli che dicono che va bene cosi' com'è. L'Europa", ha affermato, "è un bellissimo sogno di pace", ma "si salva se cambia, e se torna a rispettare i popoli, le tradizioni, le nazioni. L'Europa doveva garantire benessere economico e sociale e piena occupazione per tutti e con questi vincoli io non sono in grado di garantirli. Io voglio un paese libero di garantire piena occupazione e benessere economico e sociale".

Il titolare del Viminale ha poi posto l'accento sulle prospettive di lungo termine dell'Italia: "La crisi che più mi preoccupa è quella demografica, siamo il secondo Paese più vecchio al mondo, se non mettiamo gli italiani nelle condizioni di mettere al mondo dei figli, nel 2050 l'Italia non c'è più, sarà un'enorme casa di riposo. L'anno appena chiuso è stato il peggiore da 150 anni", ha spiegato, "e questo è un ragionamento anche economico: l'Italia sarà un posto dove si produrrà sempre meno, che acquista servizi da altri Paesi, da dove i giovani scappano e dove fare business sarà sempre più difficile. O mettiamo soldoni per consumi e per stabilizzare il lavoro e l'esistenza dei ragazzi che oggi hanno 20-30 anni, o dovremo fare la ferma obbligatoria nel 2040 per avere polizia e vigili del fuoco, bisogna fare veloce".

red

 

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March 25, 2019 03:56 ET (07:56 GMT)

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