Governo: Salvini striglia Tria, firmi decreto rimborsi risparmiatori truffati
25 Marzo 2019 - 9:11AM
MF Dow Jones (Italiano)
Matteo Salvini striglia il ministro dell'Economia Giovanni Tria
sui ritardi per i rimborsi ai risparmiatori truffati. Il
vicepremier, interpellato a margine del Forum di Confcommercio a
Cernobbio, ha spiegato che "il Mef ci sta mettendo un po' troppo
tempo per i miei gusti, stanno aspettando la risposta dall'Europa",
ma "io se devo essere onesto mi sono rotto le palle di aspettare e
oggi lo dirò al ministro dell'Economia, perché i risparmiatori non
possono aspettare i tempi e i dubbi dell'Europa. Il decreto lo deve
firmare il ministro, io personalmente gli chiedo di farlo".
Salvini ha poi rassicurato sul pericolo di aumento dell'Iva nel
2020, accogliendo l'appello lanciato da Confcommercio: "Le clausole
Iva non sono scattate e non scatteranno, stiamo lavorando per
questo. Non scatterà nessun aumento dell'Iva, su questo avete la
mia parola che peraltro vi avevo già dato. Bacchetta magica non ne
abbiamo ma qualche idea la abbiamo". A chi lo incalzava su dove
potessero trovare i 23 miliardi necessari a disinnescare le
clausole di salvaguardia che farebbero aumentare l'Iva, il ministro
dell'Interno ha scherzosamente risposto che useranno "l'oro di
Dongo, lo stiamo cercando qui sul Lago, troveremo i 23 miliardi"
che servono.
Sulla flat tax il ministro ha spiegato che ci sono diverse
ipotesi, da aumentare gli assegni famigliari anche per i lavoratori
atipici, a ridurre l'aliquota Irpef fino a 50 mila euro: "ci stiamo
confrontando su diverse ipotesi, l'importante è che si reimmettano
soldi in circuito. Ad oggi sono ipotesi che mi piacciono. Quella
della famiglia mi stimola di più. L'obiettivo" comunque, "è di
applicarla già dal 2020".
Al presidente francese Macron, che a margine del vertice dei 27
a Bruxelles ha detto "la Tav? Problema italiano, non ho tempo da
perdere", Salvini ha risposto che "Macron lo capisco, mi sembra che
abbia qualche problemino a Parigi e dintorni quindi non gli faremo
perdere tempo, mi sa che il tempo lo perderà con i francesi che
sono un po' arrabbiatucci". Comunque, ha proseguito, "io rimango
convinto che la Tav sia un'opera che serve agli italiani, agli
imprenditori, ai pendolari, agli studenti, a migliorare la qualità
dell'aria e dell'ambiente. Certo", ha proseguito "se da Parigi e da
Bruxelles arrivassero più fondi e piu' disponibilità a ragionare
sarebbe meglio", comunque "ci sono segnali che l'Ue possa aumentare
la quota di contributo per completare l'opera".
"Molto bene", ha detto Salvini, la firma del Mou tra Italia e
Cina, sostnendo che "più opportunità ci sono per le imprese
italiane meglio è", ma, ha avvertito, "noi vogliano essere
assolutamente cauti quando c'è in ballo la sicurezza nazionale, il
trattamento dei dati sanitari e telefonico, la nostra privacy, la
nostra vita, l'energia, che deve essere sotto il controllo di
organismi italiani poi per il resto se si portano i nostri
imprenditori in Cina, piuttosto che in Russia o in Brasile va
benissimo". Salvini si è detto inoltre "contento che ci sia il
presidente cinese in visita in Italia ci vuole parità di
condizioni: non mi si dica che la Cina è un Paese dove vige il
libero mercato, dove lo Stato non interviene nell'economia e
nell'informazione".
Poi un pensiero all'Europa: "Se le elezioni europee andranno
come andranno, saremo noi, i movimenti dipinti come euroscettici, a
salvare l'Europa. I primi nemici dell'Europa sono proprio quelli
che dicono che va bene cosi' com'è. L'Europa", ha affermato, "è un
bellissimo sogno di pace", ma "si salva se cambia, e se torna a
rispettare i popoli, le tradizioni, le nazioni. L'Europa doveva
garantire benessere economico e sociale e piena occupazione per
tutti e con questi vincoli io non sono in grado di garantirli. Io
voglio un paese libero di garantire piena occupazione e benessere
economico e sociale".
Il titolare del Viminale ha poi posto l'accento sulle
prospettive di lungo termine dell'Italia: "La crisi che più mi
preoccupa è quella demografica, siamo il secondo Paese più vecchio
al mondo, se non mettiamo gli italiani nelle condizioni di mettere
al mondo dei figli, nel 2050 l'Italia non c'è più, sarà un'enorme
casa di riposo. L'anno appena chiuso è stato il peggiore da 150
anni", ha spiegato, "e questo è un ragionamento anche economico:
l'Italia sarà un posto dove si produrrà sempre meno, che acquista
servizi da altri Paesi, da dove i giovani scappano e dove fare
business sarà sempre più difficile. O mettiamo soldoni per consumi
e per stabilizzare il lavoro e l'esistenza dei ragazzi che oggi
hanno 20-30 anni, o dovremo fare la ferma obbligatoria nel 2040 per
avere polizia e vigili del fuoco, bisogna fare veloce".
red
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March 25, 2019 03:56 ET (07:56 GMT)
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