Al 31 dicembre 2018 il Nav di Exor era pari a 19,740 milioni di Usd, in diminuzione di 3,232 milioni Usd (-14,1%), rispetto ai 22,972 milioni al 31 dicembre 2017.

Al 31 dicembre, spiega una nota, il Nav per azione era di 82,33 Usd, in diminuzione di 13 Usd per azione (-13,6 %), rispetto ai 95,32 Usd al 31 dicembre 2017. Il dato va letto nel contesto di un anno in cui i mercati hanno registrato un andamento negativo pari al 10,4% (MSCI World Index).

Il gruppo ha chiuso il 2018 con un utile consolidato di 1.347 milioni di euro, in linea con quello registrato a fine 2017. Questo principalmente grazie ai risultati di Fca, Cnh I. e Ferrari, che han registrato un utile complessivo di 1.546 milioni di euro. Il risultato di PartnerRe (-105 milioni di euro) è stato impattato, così come per le altre società del settore riassicurativo, da catastrofi naturali legate a tifoni (Jebi e Trami), uragani (Michael) ed incendi in California, oltre che da perdite da valutazione non realizzate del portafoglio obbligazioni.

Il Cda ha proposto un dividendo per azione pari a 0,43 euro (0,35 euro nell'anno precedente) - con un incremento del 23% - registrando l'aumento più significativo degli ultimi 10 anni, dalla costituzione di Exor.

Tra gli eventi più significativi del 2018, Exor ha sottolineato il lancio di un piano di buyback per un totale di 300 milioni di euro. Ad oggi la società ha acquistato azioni proprie per un totale di circa 160 milioni.

com/cce

(END) Dow Jones Newswires

March 27, 2019 13:54 ET (17:54 GMT)

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