E' facendo leva sulla condivisione dell'italianità che Tamburi I.P. è riuscita a sbaragliare la concorrenza dei grandi fondi statunitensi e a conquistare una fetta consistente del capitale di Eataly.

L'aneddoto è stato raccontato questa mattina da Alessandra Gritti, vice Presidente e a.d. di Tip, nel corso della prima edizione del Milano

Agrifood&Travel Global Summit, convegno su Agrifood e Turismo organizzato

a Milano da Class E. (che assieme a DowJones & Co. controlla questa

agenzia) e Gambero Rosso.

"Appena abbiamo saputo che Oscar Farinetti stava cercando un partner per spingere sull'internazionalizzazione di Eataly - che aveva fondato dopo l'esperienza positiva di Unieuro - siamo venuti a conoscenza anche del fatto che c'erano molti gruppi americani interessati" a essere della partita, ha spiegato la manager. "A quel punto ci siamo presentati da Farinetti e gli abbiamo spiegato che chiamarsi Eataly non sarebbe stato in linea con il presupposto di farsi accompagnare da un partner finanziario straniero. Ed è stato così che siamo riusciti a comprare il 20% del gruppo".

Oggi Eataly fattura circa 0,5 miliardi di euro e "fa leva su un modello di distribuzione integrato con la produzione di carni, dolci, acque minerali e via dicendo", ha detto ancora Gritti. "L'azienda ha avuto la capacità di integrare aspetti distributivi e produttivi, proponendosi all'estero con uno sforzo di italianità a tutto tondo. Caratteristica che le permette di poter competere a livello globale".

ofb

 

(END) Dow Jones Newswires

April 12, 2019 10:06 ET (14:06 GMT)

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