"Se in questa fase di mercato un'azienda come la nostra pensasse di vendere le attività" di perforazione onshore e offshore, "otterrebbe come unico risultato quello di distruggere valore, considerate le attuali valutazioni non buone" di questi asset.

E' quanto ha spiegato l'a.d. di Saipem, Stefano Cao, nel corso di una conference call sui risultati riportati dal gruppo nel corso del primo trimestre.

L'azienda di San Donato ha avviato lo scorso anno un sostanziale ripensamento strategico per le proprie attività di drilling, nell'ambito delle quali ha in corso interlocuzioni con diversi soggetti internazionali. L'ottica di eventuali accordi non è però la cessione delle attività, quanto piuttosto l'individuazione di un partner che partecipi al rischio d'impresa, in attesa di tempi migliori per il settore.

Per il drilling, ha infatti aggiunto Cao, "si inizia a vedere qualche timido segnale d'uscita dalla crisi, ma non ha senso pensare alla vendita" di queste attività. "Ha invece senso pensare a una combinazione con altri operatori, oppure valutare altri tipi di investitori che fossero eventualmente interessati a condividere" l'ingresso nell'attività con una quota, "sempre però nell'ottica di mantenere la presenza in questo business e cavalcare poi la fase di ripresa che ci aspettiamo possa arrivare in futuro", ha concluso il top manager.

ofb

 

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April 18, 2019 06:24 ET (10:24 GMT)

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