Giornata di cali per piazza Affari nell'ultima seduta della
settimana prima del lungo fine settimana pasquale.
Il Ftse Mib dopo un avvio poco mosso insieme alle altre Borse
europee, ha accelerato al ribasso in scia ai cali del comparto
bancario toccando un minimo di 21.789 punti. L'indice principale
milanese ha poi diminuto le perdite grazie a dati macro Usa,
chiudendo a -0,2% a 21.956 punti.
Nello specifico, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono
aumentate dell'1,6% su base mensile a marzo, un dato nettamente
superiore di quello atteso dal consenso degli economisti, che
prevedeva un incremento dello 0,7%. Nello stesso mese, escludendo
la componente auto, le vendite sono aumentate dello 1,2% m/m, anche
in questo caso significativamente meglio del consenso che si
attendeva una crescita dello 0,4%. Il dato sulle vendite al
dettaglio di febbraio è stato infine confermato a -0,2%.
Il Pmi manifatturiero Usa, nella lettura preliminare di aprile,
si è attestato a 52,4 punti, invariato rispetto a marzo. Il dato,
notano gli esperti, ha evidenziato un miglioramento nell'output e
nei nuovi ordini, compensati però da aumenti piú lenti dei livelli
di occupazione.
L'indice Pmi servizi Usa, nella lettura preliminare di aprile,
si è invece assestato a 52,9 punti dai 54,8 di marzo. Il dato è sui
minimi da 25 mesi. Il superindice degli Stati Uniti è salito infine
dello 0,4% a livello mensile a marzo, una lettura superiore al
consenso degli economisti, che si attendevano un dato in crescita
dello 0,2%.
Per quanto riguarda l'Eurozona, l'indice Pmi composito
preliminare di aprile si è attestato a 51,3 punti, in calo rispetto
ai 51,6 di marzo e al di sotto delle aspettative del consenso a
51,8 punti. L'indice preliminare relativo al settore dei servizi si
è assestato a 52,5 punti, in discesa rispetto ai 53,3 del mese
precedente (53,3 punti in consenso). Quello manifatturiero è invece
salito a 47,8 punti dai 47,5 di marzo (47,9 punti in consenso).
Restano sullo sfondo le negoziazioni commerciali tra Usa e Cina:
fonti interne alla Casa Bianca hanno riferito che Washington e
Pechino hanno pianificato un calendario provvisorio sui prossimi
colloqui commerciali, per cercare di concludere un accordo per fine
maggio o inizio giugno.
In calo tra le blue chip Juventus che chiude a -4,14% dopo il
-17,63% di ieri. Il titolo paga l'uscita dalla Champions League
della squadra bianconera. Segno meno anche per Exor (-0,4% a 60,3
euro), su cui Ubs ha ridotto il prezzo obiettivo da 79 a 67,2 euro,
confermando la raccomandazione buy.
Tra le societá di risparmio gestito cede Finecobank (-1,86% a
12,15 euro), su cui Blackrock ha ridotto la propria quota dal
6,804% al 4,528%. Contrastati invece i bancari: Intesa Sanpaolo
-0,41%, Ubi B. -1,16%, Unicredit -1,69%, Bper +0,97%, Banco Bpm
+0,33%.
Ha resistito ai cali diffusi B.Unicem che ha guadagnato il
2,58%. La societá cementifera in merito alle richieste di
conversione del prestito obbligazionario 'Buzzi Unicem 220.000.000
1,375% Equity-Linked Bonds due 2019' ha deciso di avvalersi della
facoltá sia di consegnare le azioni proprie a disposizione sia,
parzialmente, di rimborsare in denaro il valore delle azioni
richieste in conversione. Il rimborso quindi avverrá senza emettere
nuove azioni.
Archiviano la sessione in positivo anche Ferrari (+1,82%),
Prysmian (+1,81%) e Atlantia (+0,88%), la cui assemblea degli
azionisti ha nominato i componenti del Consiglio di amministrazione
per il triennio 2019-2021.
Sull'Aim Italia infine è sbarcata in data odierna Antares
(+10,1% a 11,98 euro), grazie a un'operazione di business
combination con Alp.I. L'azienda bresciana è specializzata nei
sistemi di ispezione visiva, nelle soluzioni di tracciatura e nella
gestione dei dati.
lpg
lucia.pierangeli@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
April 18, 2019 11:52 ET (15:52 GMT)
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