Unicredit: non lascia Mediobanca (MF)
17 Maggio 2019 - 08:22AM
MF Dow Jones (Italiano)
La cessione del 17% di Fineco e le manovre attorno a Commerzbank
hanno riportato Unicredit sotto i riflettori del mercato. Sono
molte le indiscrezioni che si rincorrono insistentemente in questi
giorni, anche se non è nello stile della casa commentarle.
Tra le più insistenti, si legge su MF, quelle che puntano
direttamente alla partecipazione più sensibile di piazza Gae
Aulenti, quell'8,4% di Mediobanca che oggi ne fa non solo il primo
azionista della merchant ma anche uno dei perni della cosiddetta
Galassia del Nord. Nelle sale operative si è molto speculato su
un'imminente dismissione della quota.
Non solo perché in più di un'occasione l'amministratore delegato
Jean Pierre Mustier ha definito quell'8,4% una partecipazione
finanziaria e non strategica, ma anche perché il valore di carico
(10,2 euro per azione) non è più molto lontano dal prezzo di borsa,
che ieri sfiorava i 9 euro. Con queste premesse ha avuto finora
buon gioco chi ipotizzava la rottura dello storico legame che
unisce le due istituzioni finanziarie e un più ampio riassetto dei
poteri sull'asse Milano-Trieste. Tanto più che nel comunicato dello
scorso 7 maggio Unicredit accennava alla «vendita di alcuni asset»
oltre al 17% di Fineco . Eppure i progetti di Mustier sarebbero
molto diversi. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza in
ambienti vicini alla banca, il ceo non avrebbe alcuna intenzione di
uscire da Mediobanca , nemmeno in vista di un'eventuale operazione
straordinaria. Una posizione giustificata non tanto da
considerazioni di carattere finanziario, ma dalla volontà di
presidiare Generali , di cui Mediobanca è ancora vigile custode con
il 12,92% del capitale. Confermati i vertici nell'ultima assemblea
la compagnia guidata da Philippe Donnet ha di fronte impegnative
sfide industriali per cui sarà prezioso il sostegno dei grandi
azionisti. Non solo. La compattezza della base sociale viene letta
come un deterrente contro incursioni che potrebbero arrivare da
gruppi esteri o italiani. Un'ulteriore prova di questa attenzione
per gli equilibri della Galassia viene dal recente accordo di
consultazione di Mediobanca . Non solo Unicredit , secondo quanto
appreso da fonti vicine all'istituto, sarebbe stato tra i
sostenitori del patto light che da gennaio blinda il 19,8% di
piazzetta Cuccia ma avrebbe inizialmente proposto un accordo più
vincolante che però non è piaciuto ai piccoli azionisti. L'accordo
attuale consente invece agli aderenti di vendere e acquistare
azioni senza preventiva autorizzazione. Un modo cioè per avere le
mani libere e movimentare le quote in assenza dei vincoli del
passato. Anche così però Unicredit è intenzionata a restare
stabilmente nel capitale. Non è chiaro invece quale sarà il destino
del 7,9% di Vincent Bolloré che l'anno scorso è improvvisamente
uscito dagli accordi parasociali.
lab
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May 17, 2019 02:07 ET (06:07 GMT)
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