WALL STREET: recupera terreno, fiducia consumatori Usa su massimi
17 Maggio 2019 - 5:16PM
MF Dow Jones (Italiano)
Wall Street ha gradualmente recuperato terreno, dopo che la
fiducia dei consumatori americani, sui massimi da 15 anni, ha
risollevato il sentiment degli investitori sulla prospettiva di
crescita dell'economia del Paese per il breve e lungo periodo. Il
Dow Jones guadagna lo 0,22%, l'S&P 500 lo 0,19% e il Nasdaq
Composite lo 0,11%.
L'indice di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato
dall'Universitá del Michigan, secondo la lettura preliminare di
maggio, si è attestato a 102,4 punti, al di sopra del consenso
degli economisti a quota 97,7 punti. Il sotto-indice relativo alle
aspettative si è attestato a 96 punti, mentre quello relativo alla
situazione corrente è risultato pari a 112,4 punti.
La lettura preliminare di maggio ha visto l'indice di fiducia
dell'Universitá del Michigan attestarsi su livelli record da 15
anni. "I consumatori vedono molto piú favorevolmente le prospettive
complessive dell'economia e l'outlook di breve e lungo termine ha
raggiunto i massimi dal 2004", commenta Richard Curtin, capo
economista responsabile del sondaggio. Tuttavia, ha sottolineato
Curtin, "le interviste sono state in gran parte realizzate prima
che si verificasse la nuova escalation nelle trattative commerciali
tra Stati Uniti e Cina".
Sempre sul fronte macroeconomico Usa inoltre, il superindice è
salito dello 0,2% a livello mensile ad aprile, una lettura in linea
con il consenso degli economisti. Allo stesso modo, la componente
coincident è cresciuta, dello 0,1%, mentre quella lagging è scesa
dello 0,1%.
Nel frattempo sul fronte commerciale, il Ministero del Commercio
Cinese ha indicato di non avere piani per la ripresa dei colloqui
con Washington, contraddicendo quanto dichiarato dal segretario al
Commercio, Steven Mnuchin, che prevede la ripresa dei negoziati "a
breve". Le autoritá di Pechino hanno indicato come le tariffe
imposte dagli Usa siano un "grande ostacolo per la prosecuzione
delle trattative".
"Il ritorno del conflitto commerciale sta spaventando i
mercati", commenta David Folkerts-Landau, Group Chief Economist at
Deutsche Bank, sottolineando che nuove tariffe porterebbero una
forte correzione sul mercato. "Un'ulteriore escalation da parte
degli Stati Uniti o una risposta piú forte di Pechino possono
aumentare ulteriormente i rischi", aggiunge l'esperto.
Gli analisti di Unicredit credono che "le prossime due settimane
saranno fondamentali per capire se una de-escalation è
possibile".
"Anche se le prospettive non sembrano positive al momento,
crediamo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump,
preferirá evitare un'ulteriore escalation delle tensioni"
commerciali con la Cina, commenta Keith Wade di Schroders.
"Un'estensione dei dazi significherebbe spingere i prezzi al rialzo
su un'ampia gamma di beni di consumo, che alimenterebbero a loro
volta l'inflazione", sottolinea l'esperto.
"Sebbene Trump abbia dichiarato che sará la Cina a pagare per i
dazi, i dati indicano che al momento a pagare siano i consumatori
statunitensi, poichè le aziende trasferiscono su di loro i maggiori
costi che devono affrontare", precisa poi Wade.
"Se gli Stati Uniti dovessero imporre dazi sui rimanenti 325
miliardi di dollari di importazioni dalla Cina, le famiglie
sarebbero ulteriormente colpite", evidenzia inoltre l'analista.
Pertanto, "con l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2020,
il presidente Usa, Donald Trump, probabilmente vorrá evitare di
colpire i consumatori attraverso i dazi".
Infine sul fronte britannico la situazione politica sta tornando
a essere una forte fonte di incertezza. La premier Theresa May ha
annunciato che stabilirá le tempistiche delle sue dimissioni dopo
che la Camera dei Comuni avrá votato l'accordo sulla Brexit, un
voto previsto per inizio giugno. La pressione si è gradualmente
intensificata su May per farsi da parte, aprendo una corsa alla
successione che probabilmente spianerá la strada a un esponente piú
favorevole a una hard Brexit.
L'accordo sull'uscita dall'Ue, negoziato con Bruxelles dal
governo May, è stato giá respinto 3 volte dalla Camera dei Comuni,
portando al rinvio della data di uscita di Londra dall'Unione fino
al 31 ottobre.
Sul fronte valutario, il cambio euro/usd tratta a 1,1158.
Sull'obbligazionario, il rendimento del T-Note a due anni è del
2,204%, mentre quello del decennale è al 2,396%.
voc/lus
(END) Dow Jones Newswires
May 17, 2019 11:01 ET (15:01 GMT)
Copyright (c) 2019 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Unicredit (BIT:UCG)
Storico
Da Mar 2024 a Apr 2024
Grafico Azioni Unicredit (BIT:UCG)
Storico
Da Apr 2023 a Apr 2024