In questi anni le cartolarizzazioni garantite (Gacs) sono stati uno degli strumenti più utilizzati dal sistema bancario per ridurre la zavorra dei crediti deteriorati. Il trasferimento dei portafogli ai servicer ha però spostato, ma non ancora risolto il problema perché oggi gruppi come DoBank , Cerved , Prelios e Credito Fondiario si trovano a gestire non performing loan per decine di miliardi. I primi dati sui processi di recupero, scrive MF, sono emersi ieri nel corso dell'Italian Restructuring Forum organizzato a Milano da Debtwire.

Una sezione del convegno è stata dedicata proprio al mercato dei servicer e ha fatto tra l'altro il punto sull'andamento delle Gacs. Guardando al cumulative collection ratio, cioè al rapporto tra recuperi effettuati e recuperi stimati dai business plan, si evidenzia uno scenario a due velocità (vedi grafico in pagina).

A parte l'operazione Juno di Bnl che presenta un valore anomalo visti i tempi recentissimi del deal, molte grandi cartolarizzazioni sono in linea con i business plan. I servicer cioè stanno recuperando quello che si aspettavano di portare a casa. È il caso di Siena Npls 2018, la maxi cessione realizzata lo scorso anno da Mps e gestita oggi da Cerved , Prelios e doBank che oggi vede un net cumulative collection ratio al 97%. Performance meno brillante sta invece registrando il portafoglio Fino di Unicredit che vede un ratio netto all'85%. Indietro rispetto ai business plan sono invece le due operazioni del Credito Valtellinese , cioè Elrond (Cerved ) e Aragorn (Cerved e Fonspa), mentre Pop Bari 2016 ha registrato un'accelerazione negli ultimi mesi e si colloca ora al 93%.

red/fch

 

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May 22, 2019 02:41 ET (06:41 GMT)

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